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07 agosto 2010

E ORA?


... ricomincia il grande bluff!

Verificato che non ha più la maggioranza in Parlamento e che da qui in avanti dovrebbe navigare a vista, sotto ricatto di un centro diventato consistente con l'apporto dei finiani, il grande giocatore d'azzardo chiederà con tutte le sue forze di andare al più presto al voto anticipato. A novemrbre, al più tardi a marzo. In questa pretesa arrogante troverà un forte sostegno da parte della lega di Bossi. Insieme faranno fuoco e fiamme con il sostegno totale dei media asserviti e chiederanno che non venga tradita la sovranità popolare. 
Ma di cosa parlano? La sovranità popolare di cui si riempiono la bocca ha consentito a Bossi di portare spudoratamente nel consiglio regionale della Lombardia il suo 'trota', tre volte bocciato agli esami di maturità; e a Berlusconi di costringere il libero parlamento della Repubblica a votare quasi esclusivamente le sue leggi-vergogna utilizzando una straripante maggioranza, quasi totalmente al suo servizio!  
Di questo i cittadini dovranno ricordarsi quando, in nome della sovranità popolare, lorsignori chiederanno di tornare al voto, ancora una volta con la legge elettorale porcata di calderoliana memoria. E dovranno ricordare loro, che fingono di dimenticarlo, che la nostra è ancora una Repubblica parlamentare; e che quando un governo e una maggioranza vanno in crisi, la parola torna al Capo dello Stato che, nel rispetto della Costituzione, ha l'obbligo di esperire tutti i tentativi necessari a verificare la possibilitrà di costituire un governo, anche con maggioranze diverse rispetto a quelle espresse attraverso le urne. E che l'Italia abbia bisogno di un governo del Presidente e di una maggioranza alternativa a quella attuale, che ha portato il Paese sull'orlo del baratro, è sotto gli occhi di tutti. 
Le forze responsabili, presenti in Parlamento, devono trovare il modo per costituire un governo a tempo, di salute pubblica, al fine di realizzare alcune poche cose:
  • una legge elettorale che consenta ai cittadini di esprimere liberamente quella sovranità popolare di cui l'attuale maggioranza si riempie la bocca;
  • una serie di interventi di politica economica che tenga conto delle classi sociali medio-basse che hanno risentito maggiormente della crisi;
  • una serie di provvedimenti che colpiscano alla radice il conflitto di interessi dominante e regolamentino pluralisticamente l'accesso ai mezzi d'informazione di massa.      
Questo è quanto il Paese, bastonato da una politica autoritaria e populista insieme,  chiede a gran voce e si aspetta che venga presto avviato. Questo è quanto devono realizzare prima di andare al voto i partiti dell'area di centro e di sinistra e gli uomini di buona volontà che ancora militano nell'area di destra, se sapranno svincolarsi per qualche tempo dai piccoli interessi di bottega.

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