Premetto che non sono un finiano, mi considero un uomo di spiriti liberali, ancora vicino a questa sinistra italiana senza strategia e priva di progettualità, abbacinata dal caimano - che avrebbe dovuto e potuto fermare nella sua fase di ascesa - anche nel suo evidente declino politico.
Ma mi chiedo e vi chiedo:
Cosa c'è di eversivo nelle parole di Fini alla Direzione nazionale del PDL?
Perchè tanta ostilità nei confronti di chi esprime il suo dissenso, adesso pubblicamente in una sede ufficiale, rispetto a scelte e decisioni politiche che non condivide pienamente?
Perchè l'accusa di tradimento e tanta demonizzazione del 'non allineato' prima e durante la Direzione del cosiddetto 'Popolo delle libertà', alias 'partito dell'amore'?
Se il 'Popolo delle libertà', alias 'partito dell'amore' fosse un partito di autentica ispirazione liberale, rispettoso della Costituzione e delle Istituzioni, dovrebbe sentirsi arricchito dalle posizioni di Fini; se fosse un partito in grado di accogliere e fare sintesi, avrebbe chiuso l'assise in modo positivo e vincente. Ma quel partito non è questo, è soltanto la formazione aziendalista e affaristica sotto il dominio di un padre-padrone, destinata ad una fine miserrima con la fine dello stesso.
Per favorire un'attenta riflessione sulla Direzione PDL di ieri offro ai miei lettori il video dell'intervento integrale di Gianfrabco Fini, anche per capire il senso delle prossime 'cannonate' che dal padrone del PDL e dai giornali di famiglia arriveranno a mitraglia.
Io penso che da oggi in avanti, in un partito del genere, con una platea di servi fedeli e di venduti, in ginocchio davanti al 'ducetto', la vita politica di Fini 'cofondatore' e il suo ruolo di Presidente della Camera diventeranno insostenibili fino al soffocamento.
Ma dell'ala finiana e del suo leader che ne sarà?
Vedi anche:
Il fallimento di un'illusione, di MASSIMO GIANNINI
Quella ferita al corpo mistico del sovrano, di EZIO MAURO