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13 gennaio 2010

PROCESSO BREVE, LEGITTIMO IMPEDIMENTO, SCUDO GIUDIZIARIO, IMMUNITÀ PARLAMENTARE: le leggi a cui gli Italiani non possono rinunciare!

Come ben spiega Giuseppe D'Avanzo sulla Repubblica di ieri, il capo del partito dell'amore di sè,  cioè il presidente del consiglio voluto dalla maggioranza relativa degli italiani che hanno votato, dimentico di aver ricercato e proposto nei giorni della convalescenza un confronto costruttivo con l'opposizione sulle riforme costituzionali, presenta il suo pacchetto:
  • decreto legge che imporrebbe una sospensione di tre mesi ai processi in cui il pubblico ministero ha chiesto e ottenuto "contestazioni suppletive", Leggi Caso Mills (1 imputato per corruzione) e compravendita dei diritti televisivi Mediaset (1 imputato di frode fiscale).
  • "processo breve" che prevede la durata complessiva di sei anni per i tre gradi di giudizio. Cancellerebbe d'un colpo i processi che lo vedono imputato, ma anche i reati commessi da manager nell'interesse delle loro aziende per effetto dell'emendamento che estende la norma anche alle persone giuridiche, quindi alle società che devono rispondere di reati contabili, danni erariali, ecc.
Processo breve, legittimo impedimento, scudo giudiziario, immunità parlamentare, ecco gli argomenti all'O.d.G nell'agenda del governo che si cerca di imporre al voto del parlamento.

Tutto questo è presentato come improcrastinabile e richiesto con procedura d'urgenza e tutti sanno, non solo in parlamento ma anche nel paese e all'estero, a cosa e a chi serva tutto questo.

Al diavolo la riforma fiscale, la riforma della giustizia nell'interesse dei cittadini e del paese, gli interventi legislativi attesi dai cittadini e dalle imprese alle prese con gli effetti di una crisi a lungo negati o minimizzati!
Tutto questo mentre la FIAT va via da Termini Imerese, mentre le piccole e medie imprese chiudono dopo avere a lungo boccheggiato, mentre continua inesorabile la piaga degi infortuni mortali sul lavoro, mentre i fatti di Rosarno appaiono come la punta di un iceberg che nasconde una polveriera esplosiva.
Come si può chiamare tutto questo?
Irresponsabilità? Insipienza? Arroganza? Insolenza?

Come si fa a non capire che questa situazione di un parlamento tenuto in scacco sulle urgenze più o meno legittime di un imprenditore, politico anomalo, è anche figlia di una legge elettorale che ha tolto ogni possibilità ai cittadini di scegliere e votare il proprio candidato (neanche durante il fascismo si vide una simile porcata!) e ha reciso ogni rapporto tra gli elettori e gli elletti legando questi ultimi a filo doppio con chi, di fatto, li ha nominati?

Occorre che i cittadini richiedano a gran voce che si elimini al più presto questa vergogna, che torni al Popolo la prerogativa espressa nella Costituzione (intendo la sovranità), che si impedisca a chi manipola leggi e regole nel proprio personale interesse di dire di farlo in nome e nell'interesse del Popolo sovrano!

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