05 marzo 2010

RISPONDO AD UNA MAIL A PROPOSITO DI LEGALITA'



Ringrazio Maurizio per avermi passato un'incredibile notizia che ha letto prima di me pur vivendo lui a 1400 chilometri da Favara ed io solo a poche decine. 


Me ne parla come di un fatto a cui io darei scarsa importanza.

"Carissimo,
nel tuo blog, vorrei che venisse posto e discusso con serenità, l'allucinante episodio dell'Alberghiero di Favara, dove gli studentelli sciocchi hanno preso a sassate dei poliziotti che erano in Istituto per spiegare cosa viene inteso per legalità e come raggiungerla e mantenerla.
E' proprio inutile parlare ed evidenziare più che giustamente ogni presunto episodio di malaffare, quando oggi come oggi succedono episodi di malavita perfino in una scuola superiore.
Gli insegnanti dove sono? Cosa insegnano? Perchè non fanno il loro lavoro di educatori?
Ed ecco che torniamo al problema. Gente pagata con i soldi prelevati anche dal mio portafoglio che non rendono in insegnamento ed educazione probabilmente per incapacità ed ignoranza.
Fossi io il ministro della pubblica istruzione (per fortuna che non lo sono) chiuderei, dall'oggi al domani, quella scuola, così insegnanti incapaci e studenti stupidi e gradassi potrebbero andare a zappare la terra (invece di far sfruttare dei poveri immigrati).
E' uno sfogo il mio, perdonami, non voglio assolutamente offendere nessuno, ma l'amarezza mi ha lasciato triste e perplesso. Questo episodio, probabilmente, potrebbe succedere anche in altre luoghi.
Povera la nostra bella, dolce, cara Italia. Politici incapaci, incapaci perfino di procurarsi le sedie su cui giacere, nullafacenti per almeno una legislatura.
Ciao, Maurizio"
La Stampa: Lezione di legalità a Favara, i ragazzi assaltano la polizia 

Viviamo, caro Maurizio, in una realtà rovesciata, e il peggio forse non l'abbiamo ancora visto.
La cittadina di Favara è nota per i suoi gravi problemi socio-economici e per i fatti di criminalità ivi succedutesi nel tempo (è tornata alla ribalta della cronaca solo poche settimane fa in seguito al crollo di un'abitazione fatiscente che ha sepolto due bambine, Chiara e Marianna, i funerali delle quali il Vescovo di Agrigento non ha voluto presiedere per protesta contro l'insipienza della politica: 56 alloggi popolari ultimati da tempo, mai assegnati, danneggiati dai vandali e lasciati al degrado). 
Io non conosco la situazione della scuola in quel centro e neanche il livello di preparazione e di sensibilità alla legalità del corpo docente di quell'istituto. Mi auguro soltanto che sappiano identificare quei giovani e prendere seri provvedimenti nei loro confronti, oltre ad avviare un intenso programma di rieducazione anche nei confronti delle loro famiglie. Da lì, infatti, bisogna ripartire, caro Maurizio, per ricostruire la condizione essenziale di civile convivenza e di rispetto della legalità.
Non condivido invece quella frase in cui affermi: "E' proprio inutile parlare ed evidenziare ogni presunto episodio di malaffare, quando oggi come oggi succedono episodi di malavita perfino in una scuola superiore".
Vorrei che riflettessi sul fatto che la scuola è specchio della società e dell'ambiente in cui è inserita. Se il mondo politico, economico, ecclesiastico dessero esempi e modelli sempre positivi, non sarebbe malaccio! Purtroppo gli esempi e i modelli che abbiamo sotto gli occhi fanno presagire che il peggio ancora dobbiamo vederlo!


Comsentimi, Maurizio, siamo nella m.... fino al collo, come mostravo visivamente in un post di qualche tempo fa. A permetterci di respirare ancora sono la responsabilità e il senso del dovere di tanti oscuri cittadini, fra questi non pochi poliziotti e insegnanti che, per quattro soldi, nonostante tutto cercano di assicurare alla giustizia bande di criminali e alla società civile piccoli delinquenti.
Ma ti assicuro, è una fatica improba: il vento soffia in senso contrario!

3 commenti:

  1. Maurizio6.3.10

    Scuola specchio della società?
    Io, personalmente, propenderei per società specchio della scuola.
    Maurizio

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  2. Maurizio9.3.10

    Mi piacerebbe che chi fosse in grado di dimostrare, coi fatti e non con le sole parole, il contrari, lo facesse.
    Sono pronto, se ciò avvenisse, a ricredermi ed a chiedere venia pubblicamente a chi involontariamente ho offeso.
    Maurizio

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  3. Lascia perdere, Maurizio, guardati attorno! E non rinunciare a guardare la realtà leggendo "giornali" che di giornali hanno solo la carta che usano, e di direttori e redattori, servi venduti al padrone del vapore.
    Non agitarti, Maurizio, attendi sereno e vedrai che presto le cose cambieranno. Poi, forse, avrai modo di capire.

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Ti ringrazio, Victor