21 dicembre 2008

Un Natale col segno – ?

Meno alberi, meno palline variopinte e luci sfavillanti, meno fili argentati e dorati, meno stelle comete, fiocchi e campane, meno panettoni, meno cenoni, meno regali, meno viaggi.

Tutto meno insomma.

Finita la festa, ci daranno le percentuali esatte di questo segno meno e ci spiegheranno come esso inciderà sulla nostra economia, sull’occupazione …. Bla bla bla

Il momento che stiamo attraversando, secondo alcuni osservatori, è ben più di una crisi economico-finanziaria e richiede un cambiamento epocale, dal livello politico-istituzionale a quello sociale fino agli individuali stili di vita. È come un lavacro salutare che ci costringe ad una radicale trasformazione, svincolandoci da certezze inveterate e inducendoci a ripensare a noi stessi e ai rapporti con gli altri e con l’altro.

Non è sufficiente, dunque, consumare meno e in maniera consapevole, occorre dare senso alla nostra vita, ricercare l’incontro con l’altro, questo sconosciuto che ci portiamo dentro. Occorre cominciare a farsi carico seriamente degli ultimi, degli altri, di quelli che vivono con un millesimo di ciò che noi sprechiamo, di quelli che abbiamo spogliato delle loro risorse, e continuiamo a farlo; che abbiamo devastato con le guerre e seguitiamo a farlo.

Il lancio delle scarpe contro Bush assume, perciò, un significato emblematico: io lo leggo come uno sputo in faccia ai nostri governi, alle nostre politiche dissipatrici e spensierate; a tutto l’Occidente ricco e irresponsabile, profondamente ingiusto e corrotto.
Se riusciamo a modificare il nostro punto di vista; se nell'incontro con l'altro, riusciamo a mettere in conto la necessità di riconoscere il diverso da noi; se ci mostriamo disponibili a rinunciare a qualcosa, la prospettiva dello scambio e del cambiamento diventa, allora, più concreta.


In questo caso il Natale di crisi potrà avere un bel segno +

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