21 gennaio 2013

La luce in fondo al tunnel. O il buco nero?

Non so come andrà a finire e sono molto preoccupato per la tenuta democratica dell'Italia. E per la crisi che divora gli ultimi risparmi dei cittadini e le residue speranze di poterne uscire a breve. 

Non si vedono all'orizzonte idee originali e parole d'ordine che facciano sperare in un serio cambiamento di rotta. 

Monti ci ha preso gusto e, considerandosi il migliore a tavolino, dopo aver dato il colpo di grazia ad un Paese stremato, in compagnia dei Fini e dei Casini  spera di dirigere il traffico al centro, convinto com'è che destra e sinistra siano parole prive di senso. La sua coalizione è accreditata nei sondaggi intorno al 15%. 

Berlusconi è in campo per salvare quanto gli resta della sua armata brancaleone in disarmo ma, soprattutto, per mettere al riparo le sue cose e la sua persona. Con tutti i cespugli collegati, insieme alla Lega, potrebbe raggiungere il 28-30% e rendere ingovernabile il prossimo parlamento. 

La coalizione di centrosinistra di Bersani sembra ancora accreditata al miglior risultato, se non alla vittoria, con il 37/39% dei consensi che gli darebbe la maggioranza piena alla Camera ma un esito incerto al Senato. Sempre che nell'utimo miglio non riesca - ne sono capaci! - a giocarsi il vantaggio accumulato più per demerito degli altri che per propri meriti. 

Rivoluzione Civile di Ingroia e M5S di Grillo si contenderanno il rimanente 20% e, anche se animati dalle migliori intenzioni, contribuiranno ad affossare ciò che rimane delle nostre Istituzioni democratiche, già ampiamente in crisi. 

Sarà perché non ho più l'entusiasmo dei giovani e non ho ancora acquisito la saggezza degli anziani, devo dire che non vedo la luce in fondo al tunnel. Mi sembra di vedere, piuttosto, un buco nero! 

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