Ieri, grazie alle primarie del PD, si è scritta una bella pagina di democrazia partecipata, con una affluenza ai seggi che ha superato i tre milioni e risultati che sanciscono la necessità del ballottaggio tra Bersani e Renzi. Buona l'affermazione di Vendola i cui voti potrebbero essere decisivi per l'esito finale rinviato a domenica prossima.
Finalmente il centrosinistra comincia a dettare l'agenda alla politica italiana: sia a Berlusconi con il suo strappo che sottolinea il proprio personale fallimento, sia agli orfani del PDL in frantumi, costretti ad ammirare l'uscita dall'angolo del popolo del centrosinistra e a seguirne ansiosamente le mosse nella costruzione di un'alternativa seria, democratica e credibile alla malapolitica e all'antipolitica messe all'angolo.
Adesso occorre avere chiari gli obiettivi da perseguire, nel rispetto delle attese irrinunciabili degli italiani sinceramente democratici, e far tesoro di questa riconquistata credibilità per avviare quella fase nuova nella politica italiana che avvii il Paese alla ricostruzione morale, civile, economica, culturale e sociale.
I guasti sono tanti e non c'è più tempo da perdere in giochi sottobanco e inciuci insopportabili.
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