L'ho letto tutto d'un fiato, a dimostrazione della fluidità della scrittura, della mia dimestichezza con i temi sviluppati ma anche della necessità di non lasciarmi impaniare nelle sottili e suggestive volute fantastiche dell'assunto, che vuole dimostrare come i miti degli antichi continuino a vivere nel presente, spesso cristallizzati in moduli e formule attuali, mentre le mitologie attuali sarebbero fugaci ed effimere come meteore.
Dell'autore conoscevo la straordinaria erudizione, il gusto per la battuta salace e colta, l'eloquio forbito e, talora, involuto ma non sapevo che delle armoniose ridondanze del corpo femminile - appartenessero ad una dea dell'Olimpo o ad una creatura terrestre - Michele il dotto privilegiasse quelle posteriori, del lato B, come si dice con involontaria allusione alla facciata secondaria del vecchio 45 giri.
Perciò mostra di essere rimasto attratto, come milioni di comuni mortali dalle fattezze posteriori della Pippa regale che acquista notorietà fugace reggendo lo strascico nuziale della più fortunata (?) sorella Kate. Come mostra di apprezzare da sempre le belle forme deretane di Venere Callipigia, e le immagina anche quando la dea è per sempre fissata nel marmo in prospettiva frontale, e le indovina seguendo lo sguardo della dea che si osserva compiaciuta.
Perciò mostra di essere rimasto attratto, come milioni di comuni mortali dalle fattezze posteriori della Pippa regale che acquista notorietà fugace reggendo lo strascico nuziale della più fortunata (?) sorella Kate. Come mostra di apprezzare da sempre le belle forme deretane di Venere Callipigia, e le immagina anche quando la dea è per sempre fissata nel marmo in prospettiva frontale, e le indovina seguendo lo sguardo della dea che si osserva compiaciuta.
L'autore non disdegna, altresì, l'occasionale ricorso al turpiloquio che usa con eleganza, quasi giustificandolo data la prosaicità del tema trattato. Le sue scorribande tra il mito e la volgare quotidianità sono punteggiate di scintillanti e argute considerazioni che non risparmiano la politica e i suoi protagonisti contemporanei mostrandoci - se ce ne fosse bisogno - che il fantastico, il sogno e la cultura ci aiutano a evadere dal grigiore del presente consigliandoci di non prenderlo troppo sul serio.
Ma chi potrà impedire all'avvenente Pippa di rimanere fissata, per i secoli futuri, nel ruolo di damigella sculettante anche quando Filippa, divenuta frattanto cognata del re, sarà invecchiata grinzosa o sarà morta decrepita?
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P.S.: per i lettori non disposti ad acquistare Cantami, o mouse, il testo in .pdf è scaricabile free dalla rete (gli internauti adusi alla navigazione di frodo sapranno come e dove trovarlo). L'autore che, oltre all'immagine di Aurora, avrà ricercato e compulsato in rete ben altro materiale, non se ne adonterà.
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