23 giugno 2012

SPREAD - CRESCITA - MERCATI

... le parole più usate e ripetute, più o meno a sproposito, su giornali e tv per spiegare la crisi che ci avvolge e stritola tra le sue spire. 

Tutti misurano giornalmente la differenza tra il tasso d'interesse dei nostri titoli di Stato e quelli tedeschi; tuttti invocano la crescita in un Paese asfittico, annichilito da una pressione fiscale insostenibile e da una disoccupazione a due cifre; tutti parlano di mercati indicandoli come i veri responsabili dei nostri problemi. 

A pochi viene in mente di ricordare che siamo un Paese vissuto per decenni al di sopra delle proprie possibilità, con una classe politica inadeguata e autoreferenziale che non ha saputo per tempo realizzare le riforme necessarie e urgenti; in cui il 10% della popolazione possiede il 50% della ricchezza e delle risorse disponibili e il tasso di invecchiamento della stessa è assai elevato.

Come uscire dalla crisi?
Costruendo un'Europa solidale, dei popoli oltre che delle banche; assicurando una redistribuzione del reddito e dell'imposizione fiscale al livello europeo; garantendo politiche di sostegno a vantaggio dei giovani e per la stabilizzazione dei lavori precari; ridando, insomma, sul piano mondiale, l'immagine di un'Europa  Nazione e non coacervo di piccole patrie in contrasto perpetuo. 

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