Assistiamo alla fine della Seconda Repubblica quasi con sbigottita incredulità. Il connubio B&B, che negli ultimi tre anni sembrava imbattibile nel produrre le porcate più vergognose, si è dissolto come neve al sole. E con esso sembrano andare al macero anche le forze partitiche che lo hanno sostenuto con coerenza masochistica.
C'è voluta la forza congiunta di una crisi economica, di un rigido intervento delle autorità europee, degli scandali che la magistratura porta alla luce con cadenza quotidiana per mostrare tutta la volgare insipienza di un personale politico totalmente screditato.
Non possiamo prevedere, da qui a un anno, quale sarà la configurazione che assumeranno le forze politiche in campo ma, di certo, altri terremoti interverranno prima della fine della legislatura a scompaginare un quadro politico fortemente consunto, anche se la casta farà di tutto per limitare i danni.
C'è da augurarsi che la società civile abbia la forza necessaria per dare il colpo di grazia a tutti gli avventurieri della politica e rifondare i valori alti della rappresentanza come servizio al Paese e ai cittatadini.
Al netto delle sue pecche in fatto di equità, delle omissioni, delle debolezze costitutive, questo potrebbe essere il merito maggiore da attribuire ai tecnici prestati temporaneamente al governo del Paese.
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