19 febbraio 2012

Finalmente chiude Sanremo

Il festival più orrendo, banale, porno, ignorante, immorale, blasfemo, muffo, inutile, vergognoso, scemo che si ricordi (per citare Natalia Aspesi che cita gli opinionisti più accreditati). 

Hanno vinto tre giovani donne Emma, Arisa e Noemi (la bionda, la bruna, la rossa). Chissà che l'anno prossimo non si presentino assieme, con l'acronimo NEA! Sempre che il festival abbia una prossima edizione. 

Per me è stata la saga della scempiaggine, del vuoto a perdere, dell'approssimazione più spinta, delle farfalle in vetrina, delle prediche insulse e fuori contesto, delle foche in platea che fanno il verso alle foche sul palco. La vetrina perfetta di un paese in crisi - anche d'identità - e di un servizio pubblico allo sbando. 

Fatta eccezione per la serata dedicata agli ospiti stranieri, quando si è ascoltata buona musica con interpreti d'eccezione, di questa passerella del cattivo gusto si salva soltanto la performance di Rocco Papaleo e l'analisi finale, tra il comico e il sarcastico, di una straordinaria Geppi Cucciari. Su Celentano ho detto alla prima puntata, nient'altro da aggiungere.  


Resteranno, come al solito, le code polemiche e l'analisi dei dettagli nei contenitori rai del toto-pensiero che tutto mastica e ricicla. 


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