17 dicembre 2011

Per una riflessione sulla crisi finanziaria e socio-economica dell'Occidente globalizzato

... ho letto anche IL PIÙ GRANDE CRIMINE, di Paolo Barnard. 
   
Il titolo evoca più il noir che un saggio di argomento socio-economico. Ma la trattazione coinvolge e attanaglia. Sembra il frutto di una lucida follia, di una visione onirica ma assai documentata, conseguenziale e suggestiva. Sta facendo in internet una marea di adespti e seguaci. Io l'ho letto con curiosità e interesse, non senza qualche pregiudizio - lo riconosco. Anche se Marco Travaglio a un lettore che criticava il suo lavoro sulla base delle elaborazioni di Barnard rispondeva: Si faccia curare e non mi importuni più, che ho cose più serie di cui occuparmi

Non intendo commentarlo e lascio il giudizio a chi si accinge a leggerlo. La lettura può servire, quanto meno, a valutare questo punto di vista del problema, ad avvicinarsi ai temi economici con un approccio storicistico, a validare la ricca bibliografia che lo correda.  

Il saggio si apre con l'avvertenza: Questa è una inchiesta di rigore scientifico che si è avvalsa della consulenza di dodici economisti universitari internazionali. I loro nomi, le note e la bibliografia che attestano della serietà di questo saggio sono elencati in calce. Ma l’ho scritto in stile narrativo affinché chiunque possa leggerlo e divulgarlo. 

Si chiude con i seguenti dati: 
  • la disoccupazione nel nostro Paese è oggi oltre il 12%, con punte del 23% nel Sud
  • i fallimenti delle aziende italiane sono aumentati nel 2009 del 40%
  • il 30% degli italiani è costretto a ricorrere al prestito
  • il 38% è in seria difficoltà economica
  • il 76% è costretto alla  flessibilità  sul lavoro, con limiti invalicabili per l’acquisto di una casa o persino per la pianificazione di una famiglia.
  • Il lavoro a chiamata, anche detto 'intermittente', è aumentato del 75% dal 2007. Chi lavora a queste miserabili condizioni sono soprattutto operai, e lavorano un settimo degli altri dipendenti.
  • un milione e 650 mila italiani se perdessero il lavoro non avrebbero alcuna copertura o sussidio.
  • il 50% delle pensioni italiane non raggiunge i 1000 euro, il 27% delle pensionate arriva a meno di 500 euro. Siamo sotto al livello ufficiale di minima sussistenza per la metà di tutti i pensionati italiani.
  • il 10% più ricco degli italiani ha il 44% di tutta la ricchezza, mentre il 50% più povero ha il 10%
  • 1 italiano su 5 rimanda le visite specialistiche urgenti per mancanza di mezzi
  • l’11,2% non ha neppure il denaro per le spese mediche ordinarie
  • il 31% non potrebbe trovare 750 euro per una spesa d’emergenza in famiglia, 3 italiani su 10 che vedi in strada se gli si spacca un ponte stanno senza denti.
  • l’11% degli italiani non si riscalda d’inverno, è un cittadino su 10 che vedi in strada
  • l’attacco speculativo delle élite ai titoli di Stato italiani dell’estate 2011 ha costretto il governo a partorire le misure di austerità devastante che sono sui quotidiani mentre scrivo. Inutile ripeterle qui. Utile ricordarsi che né Berlusconi né Tremonti hanno alcun potere di farci alcunché. 
L'autore attribuisce questo crimine al Tribunale Internazionale degli Speculatori e degli Investitori – leggi il Vero Potere. E chiude il suo saggio con l'invito a reagire:
Organizzarci in divulgatori che stando fra la gente comune e nei luoghi della gente comune, fra i lavoratori, fra i piccoli imprenditori, e nella sinistra, permetta a tutti costoro di aprire gli occhi per capire 
A - le vere origini del presente disastro sociale ed economico, ovvero del colpo di Stato finanziario che sta storpiando la Storia 
B - il fatale inganno nascosto in ciò che loro considerano oggi fare buona economia  
C - come Modern Money Theory ci può aiutare salvare la nostra esistenza. Cioè la democrazia. 










Una visita al sito di Barnard per chi decide di leggere il suo saggio è doverosa
Come si arriverà al giorno... di Paolo Barnard

Nessun commento:

Posta un commento

Stai per lasciare un commento? Lo leggerò volentieri ma ti chiedo per correttezza di firmarlo. In caso contrario sarò costretto a cestinarlo.
Ti ringrazio, Victor