09 novembre 2011

Io attenderei prima di cantar vittoria

Le dimissioni si danno, non sono un pagherò!

Già ieri sera, ascoltando le dichiarazioni di membri autorevoli della maggioranza che minimizzavano l'esito del voto, sentivo che il Caimano si stava preparando al colpo di coda e al rovesciamento del tavolo (abilità in cui è maestro). 
L'esito della visita al Quirinale, con le dimissioni solo annunciate, mi ha confermato in questa convinzione. Mi è tornato alla memoria come già a novembre dell'anno scorso fosse ormai KO e il rinvio al 14 dicembre del voto sulla fiducia gli abbia consentito di ricostituire la sua maggioranza con l'acquisto dei vari Scilipoti e di trascinarsi/ci fino ad oggi. 
Perché non dovrebbe provarci ancora? 

Un vero uomo di Stato e di governo già da tempo, non dopo lo sfarinamento della sua maggioranza e il discredito che lo circonda, sarebbe salito al Quirinale; e non per annunciare le dimissioni ma per dimettersi e far ripartire la macchina del governo. Specialmente nella situazione drammatica che il Paese sta affrontando. 

Ma lui è solo un giocatore d'azzardo che sta conducendo un gioco sporco sulla nostra pelle. 

Da chi ha mostrato sempre un gran disprezzo per le regole democratiche, usa scientificamente il controllo della res publica come mezzo finalizzato ad accrescere il proprio potere economico e con leggi ad personam tenta di togliere alla magistratura gli strumenti atti a perseguire i reati che gli vengono contestati, la Repubblica non solo ha il diritto di difendersi ma di metterlo in condizione di non nuocere.

Se si hanno gli strumenti occorre abbatterlo senza pietà (politicamente, intendo).

Mi auguro di essere smentito presto dai fatti ma consiglio all'opposizione e a chi deve, di vigilare seriamente. 


Devi andartene, la canzone di Paola Turci dedicata a B


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