07 maggio 2011

L'Italia allo specchio di "Viva l'Italia" di Aldo Cazzullo

Chissà cosa direbbe dell’Italia di oggi Garibaldi, che conquistò un regno ma con sé a Caprera non portò i quadri di Caravaggio e l’oro dei Borboni, bensì un sacco di fave e uno scatolone di merluzzo secco. Cosa direbbero i volontari della Grande Guerra, che scrivevano alle madri: "Forse tu non potrai capire come non essendo io costretto sia andato a morire sui campi di battaglia, ma credilo mi riesce le mille volte più dolce il morire in faccia al mio paese natale, per la mia Patria".

Sono parole che trovo nel risvolto di copertina in Viva L'Italia di Aldo Cazzullo, prefazione di Francezco De Gregori - Mondadori. E aiutano a farci riflettere sullo sfacelo socio-politico dei nostri giorni.

Tornavo ieri sera tardi dallo spettacolo con cui Cazzullo sta portando in giro per l'Italia la sua opera. La storia dell’Italia, raccontata dalle letture di Marianna Dal Collo e Paolo Valerio, dalle musiche di Sabrina Reale, dai commenti dell'autore; la cornice multimediale della Grande Guerra e della Resistenza, i canti risorgimentali, le immagini paesaggistiche e i capolavori dei grandi pittori italiani – Antonello da Messina e Piero della Francesca, Michelangelo e Tiziano – conservati ora nei grandi musei del mondo, producono un effetto straordinario, suggestivo. 
L'uditorio viene trasferito in un'atmosfera diversa da quella del nostro miserevole quotidiano a cui mai si fa esplicitamente cenno. 
Tutti ci siamo sentiti figli, eredi di quei personaggi normali, uomini tra gli altri, che hanno nutrito la loro vita di alti ideali e l'hanno impegnata in un'azione di riscatto di cui dovremmo sentirci fieri.

Tornavo a casa, dicevo, con la mente ancora occupata dalla bella esperienza; e cosa mi trovo sulle prime pagine dei giornali online?

Sottosegretari, lo stop del Quirinale  
Maggioranza cambiata, parlino le Camere

Napolitano:  Maggioranza modificata 
Ora serve il parere delle due Camere

L'alt di Napolitano sui sottosegretari: 
maggioranza modificata, si esprima il Parlamento

Napolitano, il garante supremo e impareggiabile delle nostre istituzioni in crisi, ha invitato il presidente del Consiglio e i presidenti delle Camere a investire il Parlamento dell'avvenuto cambiamento nella composizione della maggioranza, all'indomani dell'ingresso dei Responsabili.
E non si è limitato a questo il Capo dello Stato, che ha chiesto formalmemente ai vertici Rai di informare i cittadini sui referendum di giugno e ha detto che investire sulla cultura è una priorità in base alla quale dovrebbero essere rivisti i criteri di spesa.

Un governo di gente comprata e pagata sull’unghia è uno spettacolo indecente. La moltiplicazione delle poltrone per saldare il conto (pagandolo coi soldi di tutti) è intollerabile in un paese piegato dalla crisi, attraversato da tensioni sociali, un paese che vede in piazza milioni di persone per uno sciopero generale che reclama legalità e lavoro.

Sacrosanta la presa di posizione di Napolitano ma mi è bastata per capire che stavo rientrando nel nostro miserevole quotidiano in cui, da troppo tempo ormai, gli strappi continui e logoranti alle regole democratiche vogliono far apparire normale ciò che normale non è.
 
C'è da aspettarsi adesso una grande levata di scudi contro il Presidente garante da parte di questa maggioranza che appare sempre più blasfemo definire di destra. Si tratta, infatti, di un gruppo di potere che sta stravolgendo le regole basilari della convivenza civile con l'unico scopo evidente e dichiarato di rimanere attaccato alle poltrone.



Leggi: Garante di tutti di Concita De Gregorio

1 commento:

  1. Anonimo19.6.11

    I quadri di Caravaggio e l'oro dei Borboni furono depredati dai Savoia. I palazzi Romani del Senato e della Camera sono pieni dei mobili della reggia di Caserta.Garibaldi, e questo risulta da atti ufficiali dilapidò milioni di ducati del tesoro napoletano. Cazzullo è un piemontese che difende i Savoia e disprezza il Sud.

    RispondiElimina

Stai per lasciare un commento? Lo leggerò volentieri ma ti chiedo per correttezza di firmarlo. In caso contrario sarò costretto a cestinarlo.
Ti ringrazio, Victor