Ieri abbiamo visto, in tutto il suo splendore, il venditore per antonomasia esporre tutte le sue mercanzie nel gran mercato mediatico della piccola e tormentata Lampedusa.
Via gli immigrati entro 48-60 ore, chiuderemo il centro di accoglienza, un piano di rimboschimento perché l'isola diventi come Portofino, moratoria fiscale, bancaria e previdenziale di un anno e forse più, un campo da golf, una scuola e infrastrutture sanitarie, candidatura dell’Isola a premio Nobel per la Pace, piano colore e piano di rimboschimento. Ci sono 6 navi, e si tratta per una settima, con una capienza di 10 mila passeggeri. Per dimostrare quanto gli stia a cuore la rinascita dell'isola, tiene ad informare che ha acquistato per quasi 2 milioni di euro una villa a cala francese in modo da diventare lampedusano a tutti gli effetti.
Dimenticavo, anche Lampedusa avrà il suo bel Casinò e sarà zona franca, così non le mancherà proprio nulla. (A parte un tunnel per collegarla rapidamente con la Sicilia e un ponte intercontinentale con l'Africa che saranno nei programmi della prossima legislatura. Questo lo spiegherà giocando a scopa con qualcuno che ancora non se la beve).
Mentre andava in onda questa spettacolare televendita con la quale si faceva vedere e toccare con mano, come in un film già visto, cosa diventerà Lampedusa, baciata in fronte dal novello demiurgo, a Roma andava in scena, dentro la camera dei deputati l'ultima vergognosa porcata messa in atto da una destra eversiva e asservita. Tramite l'inversione dell'ordine dei lavori, viene imposta l'approvazione immediata della legge sul processo breve e sulla prescrizione più corta per gli incensurati. Cioè la trentottesima legge ad personam dell'era berlusconiana.
Per salvare il premier, si cerca di far passare una legge che azzera migliaia di processi, e manda impuniti reati comuni gravissimi, dalla rapina alla violenza sessuale. Con buona pace della riforma epocale della giustizia per i cittadini, annunciata nei giorni scorsi dal ministro guardasigilli come una svolta storica.
Per fortuna la forte protesta popolare davanti a Montecitorio, la dura reazione dell'opposizione in aula e l'irresponsabile comportamento del ministro La Russa hanno permesso il rinvio del programma. C'è da augurarsi che anche il provvedimento venga presto accantonato e che la maggioranza scopra il senso dello Stato e della propria autentica funzione.
Ma la corsa al cupio dissolvi sembra ormai inarrestabile.
Il Governo del Fare - BERLUSCONI A LAMPEDUSA
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