26 settembre 2010

La vicenda tragicomica della casa a Montecarlo in 3 video e una patacca

Non so perchè questa storia mi fa pensare ai calzini celesti del giudice Misiano, alle scarpe Prada di D'Alema, al caso Boffo e simili. Per la verità, mi fa pensare anche a "Uno, nessuno, centomila" di Pirandello.
C'è una cosa vera che ieri l'attuale premier ha detto in mezzo a tante falsità: "In questi giorni l'immagine che dà di sè la politica è davvero disastrosa , è molto peggio del teatrino di sempre. Fuori da questo teatrino il nostro governo del fare ha continuato a lavorare in silenzio, su cose concrete, nell'interesse di tutti gli Italiani". Ha dimenticato di dirci, però, chi è il grande regista del disastro che denuncia; per quanto riguarda il governo del fare nell'interesse di tutti gli Italiani c'è qualcuno di voi che se n'è accorto? Neanche la Marcegaglia, per la verità, ha notato questo grande impegno, anzi ...! (Leggere in proposito la dichiarazione - pure di ieri - della presidente di Confindustria.
 

Ma torniamo alla casetta in Montecarlo. In seguito alla campagna forsennata del Giornale e di Libero sulla proprietà di quell'appartamento, e annessi, nel tentativo dichiarato di inchiodare Fini a quell'affare, spunta la lettera, e successivamente il video, dell'omologo del nostro Alfano nello statarello caraibico di S. Lucia che sostiene, senza alcun riscontro, che quella casa appartiene a Giancarlo Tulliani, fratello della compagna di Fini. A distanza di 24 ore, l'avvocato Ellero, ex senatore della Lega con studio a Vicenza, in un video successivo attribuisce quella proprietà ad un suo facoltoso cliente  residente all'estero, che non avrebbe gradito la dichiarazione del ministro di S. Lucia. In serata arriva il tanto atteso video di Gianfranco Fini che avrebbe dovuto finalmente chiarire tutta la vicenda ma non chiarisce un granchè. Tra tante considerazioni di buon senso che accompagnano la sua autodifesa, afferma di non sapere chi sia l'effettivo proprietario di quella casa, venduta  a suo tempo da AN. Aggiunge, però, che nel caso si scoprisse che il proprietario è Giancarlo Tulliani, lascerebbe la presidenza della Camera.
Ciò che mi sembra certo, comunque siano andate le cose e a prescindere dagli ulteriori sviluppi:  
  • questa telenovela non sembra destinata a chiudersi presto; 
  • l'affaire Montecarlo è stato e viene ancora strumentalizzato, come in altre occasioni, dai giornali del P.d.C. e dai suoi apparati per far fuori un socio politico che sembra diventare un temibile rivale;
  • la politica, nell'era Berlusconi al tramonto, è diventata una guerra per bande;
  • il Paese non potrà reggere a lungo a tanto disastro.
Si creino, dunque, le condizioni perchè gli Italiani, attraverso una legge elettorale degna di un paese civile, votata a maggioranza da tutti coloro che dicono di volerlo fare, possano esprimere un voto libero e chiaro e si vada presto alle elezioni. Non c'è tempo da perdere!

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