Sono rientrato ieri sera dal mio breve soggiorno a Sorrento. Sono rimasto positivamente colpito dai luoghi fantastici che ho visitato e dalla schiettezza dell'umanità che li abita.
La penisola sorrentina e la costiera amalfitana sono effettivamente un angolo di paradiso. Le casette bianche, incastonate sulla roccia, circondate dal verde dei limoni e degli aranci e da una macchia mediterranea esuberante, sono uno spettacolo singolare per gli occhi. Anche i prezzi mi sono sembrati contenuti, vuoi per la bassa stagione, vuoi per la crisi che anche in questi posti si fa sentire. Un angolo di paradiso, dicevo, che finisce a Meta, ultimo baluardo rispetto ad un mondo che già da Vico Equense e Castellammare di Stabia si presenta 'altro'. Sono stato anche a Castellammare per vedere Agorà, il film di Alejandro Amenàbar che non era in programmazione nella penisola sorrentina. E il ricordo di quella veloce puntata rimane legato alla visione di questo bel film, già presentato in un mio precedente post e che consiglio ancora a tutti gli amici di andare a vedere. Bellissimo il Multisala Montil dove era in programmazione e contenuto il prezzo (4 euro) forse perchè era il mercoledì degli sconti. Per il resto la città appare in uno squallido abbandono e mostra una condizione di antica agiatezza ormai perduta.
Quelli trascorsi a Sorrento e dintorni sono stati giorni riposanti, vissuti in una cornice da favola, con possibilità di spostamenti agevoli da un luogo all'altro grazie ai servizi pubblici su strada e su rotaie molto funzionali.
Insopportabile è stato, invece, il viaggio di andata e ritorno attraverso la Salerno - Reggio: lunghi tratti dell'autostrada continuano ad essere ancora cantieri aperti per la realizzazione della terza corsia, dove si procede incolonnati in un indecente alternantesi zigzagare. Chissà se la vedremo mai finita quella tratta che da tempo immemorabile resta l'incubo degli automobilisti!
La penisola sorrentina e la costiera amalfitana sono effettivamente un angolo di paradiso. Le casette bianche, incastonate sulla roccia, circondate dal verde dei limoni e degli aranci e da una macchia mediterranea esuberante, sono uno spettacolo singolare per gli occhi. Anche i prezzi mi sono sembrati contenuti, vuoi per la bassa stagione, vuoi per la crisi che anche in questi posti si fa sentire. Un angolo di paradiso, dicevo, che finisce a Meta, ultimo baluardo rispetto ad un mondo che già da Vico Equense e Castellammare di Stabia si presenta 'altro'. Sono stato anche a Castellammare per vedere Agorà, il film di Alejandro Amenàbar che non era in programmazione nella penisola sorrentina. E il ricordo di quella veloce puntata rimane legato alla visione di questo bel film, già presentato in un mio precedente post e che consiglio ancora a tutti gli amici di andare a vedere. Bellissimo il Multisala Montil dove era in programmazione e contenuto il prezzo (4 euro) forse perchè era il mercoledì degli sconti. Per il resto la città appare in uno squallido abbandono e mostra una condizione di antica agiatezza ormai perduta.
Quelli trascorsi a Sorrento e dintorni sono stati giorni riposanti, vissuti in una cornice da favola, con possibilità di spostamenti agevoli da un luogo all'altro grazie ai servizi pubblici su strada e su rotaie molto funzionali.
Insopportabile è stato, invece, il viaggio di andata e ritorno attraverso la Salerno - Reggio: lunghi tratti dell'autostrada continuano ad essere ancora cantieri aperti per la realizzazione della terza corsia, dove si procede incolonnati in un indecente alternantesi zigzagare. Chissà se la vedremo mai finita quella tratta che da tempo immemorabile resta l'incubo degli automobilisti!
Rientrando in Sicilia, ho fatto, come spesso mi accade, una capatina nella bella Siracusa e, fra alcune novità positive, vi ho trovato uno sconcio incredibile di cui parlerò nel prossimo post.
Ecco un'anteprima: questi blocchi - una muraglia artificiale di manufatti cementizi, posta tra il mare e Piazza Marina - celano alla vista il Porto Grande e producono da oltre due anni un impatto ambientale indecoroso.
Ecco un'anteprima: questi blocchi - una muraglia artificiale di manufatti cementizi, posta tra il mare e Piazza Marina - celano alla vista il Porto Grande e producono da oltre due anni un impatto ambientale indecoroso.
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