03 maggio 2010

I MOSTRI MARINI DI SIRACUSA

A considerare le mostruosità operate in Ortigia, si direbbe che i Siracusani, nostri contemporanei,  non amino il mare, a differenza dei loro antenati greci che del mare e sul mare vivevano rispettandone gli equilibri.

La prima grande opera che ha precluso la vista del mare per un lungo tratto è stata la realizzazione del Parcheggio Talete sul Lungomare di Levante. Non che Ortigia non avesse bisogno di vaste aree di parcheggio ma quella è stata una scelta sconsiderata, molto di più lo è la gratuità del servizio e la mancata custodia della struttura con il conseguente irreversibile degrado.

Il 1° Maggio scorso (due giorni fa), giunto a Siracusa di ritorno da una gita nella penisola sorrentina, sono rimasto profondamente turbato dall'impatto con la muraglia di manufatti cementizi che preclude la vista del Porto Grande da Piazza Marina. Una situazione davvero sconcia e oscena, si chiama "INTERVENTI DI RIQUALIFICA FUNZIONALE DELLE BANCHINE DEL PORTO GRANDE DI SIRACUSA (Consegna lavori 23.05.2008 - Scadenza 8.11.2010). Ma i lavori sono fermi, i blocchi sono rimasti lungo la banchina del porto, la piazza versa in un totale degrado perchè i manufatti realizzati con cemento depotenziato non sono utilizzabili alla bisogna e risultano sottoposti a sequestro da parte della Procura della Repubblica.
Nell'articolo del 31 Agosto 2009 su SIRACUSANEWS "Lavori Porto Grande Siracusa: Entro Febbraio 2010 Il Mare Tornerà A Splendere" si legge "A chi, passeggiando nei dintorni del Foro Italico, non viene una certa malinconia nel vedere la Marina di Siracusa letteralmente “murata” da più di un anno? Sembra quasi un’immagine sbiadita tra i ricordi dei siracusani più nostalgici, quella azzurra distesa di mare, in una cornice paesaggistica tra le più belle del Mediterraneo. Trascorsa la seconda estate senza la possibilità di godere della storica Marina aretusea, dove il "passìo" di una volta ha lasciato la scena ad un mortorio quasi inevitabile, si cerca di capire quanto resta ancora da aspettare per vedere risplendere un panorama rimasto congelato nella memoria dei suoi ammiratori".
C'è da augurarsi che i responsabili di tanto scempio paghino e che i Siracusani e non solo loro possano presto tornare a godere della vista di un panorama unico e incomparabile, denso di memorie storiche e di richiami mitici. Ma, dati i tempi che corrono, non c'è molto da sperare: i reati saranno presto prescritti e i responsabili 'premiati'!

Per onestà devo anche dire che la città, nel suo complesso, appare più curata e pulita rispetto a qualche anno fa, con una viabilità migliorata e strade, piazze e interi quartieri bonificati. 

Ma come non notare, giungendo in Piazza Archimede, cuore pulsante di Ortigia, il degrado incredibile del più antico e austero edificio ornato, si fa per dire, di  ciuffi d'erba che crescono rigogliosi fra gli interstizi dei blocchi di pietra del suo prospetto?

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