Mentre va a picco il vertice di quella Protezione civile che è stata presentata e vissuta per anni come la struttura italiana d'eccellenza, avanza la poltiglia viscosa portata alla luce dalle intercettazioni dei ROS sui lavori per il G8 alla Maddalena.
Quello che viene fuori dalle intercettazioni tra ladri autorizzati, mafiosi, cricche di banditi e avvoltoi, che hanno agito protetti da quella mirabile cupola, supera ogni più fervida fantasia e lascia frastornati: una serie impressionante di ruberie, di favoritismi in famiglia, di sistemi per far lievitare i costi, di donne trattate come bustarelle ecc.
E i cittadini assistono inebetiti all'osceno spettacolo di un regime senza opposizione, in un Paese in cui le speranze di un possibile riscatto vengono riposte ormai soltanto nelle manifestazioni del popolo viola e nell'impegno coraggioso di pochi magistrati e di una sparuta schiera di giornalisti. Alle persone oneste viene davvero voglia di dedicarsi ad altro, di distrarsi nel gossip profuso a piene mani da una TV di regime che sembra costruita ad hoc per far pensare ad altro.
Il senso di vomito ha ormai invaso anche gli ambienti più protetti perchè la fogna è a cielo aperto e non sembra agevole ridurne il fetore.
Lo scandalo della Protezione civile è l'ultimo frutto marcio di una concezione della politica e del potere che ha la sua punta di diamante in Berlusconi, l'uomo del fare che detesta ogni regola e controllo. La Protezione civile, nella gestione Bertolaso costruita a sua immagine, è il suo fiore all'occhiello.
Di lui nel marzo del 2001, intervistato da Enzo Biagi nel "Fatto", Indro Montanelli diceva: "Mi auguro che vinca perché l'uomo con le promesse sappiamo benissimo quale forza trascinante possieda. Mantenerle però è un'altra cosa. Si può tingere le proprie sconfitte dei colori più vivaci, più seducenti, più belli ma le sconfitte vengono fuori e lui va incontro a delle grosse sconfitte. Bisogna vederlo al potere, sono convinto che governerà senza quadrate legioni, con molta corruzione. Berlusconi è una di quelle malattie che si curano con il vaccino. E per guarire da Berlusconi ci vuole una bella dose di vaccino Berlusconi".
Il quotidiano francese "Libération" disegna un ritratto amaro dell'Italia che si imbarbarisce ai tempi del Cavaliere. Tra xenofobia, chiusure, arretratezze, leggi ad personam e TV che spadroneggiano. Ecco "l'anomalia rappresentata da Berlusconi - il fatto che concentri in sé il potere politico e mediatico, che utilizzi il Parlamento come un'azienda destinata a fabbricare leggi che lo salvino dai tribunali, che vomiti insulti sulla magistratura, che critichi continuamente la Costituzione, che riduca la politica a un cumulo di barzellette e dichiarazioni istrioniche, che porti con sé il peso dei suoi scandali sessuali".
Sembra come se un destino crudele si fosse abbattuto inopinatamente (ma non è così) sulle nostre vite: la prima parte della profezia montanelliana si sta verificando sotto i nostri occhi ma il vaccino ancora non funziona. Occorre adesso vedere se le dosi da ingoiare saranno da cavallo e se saremo in grado di sopportarle o se, piuttosto, non produrranno un'infezione letale.
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