17 gennaio 2010

UNA MAIL PER DIRE "NO AL RAZZISMO"


Sono giorni, settimane, mesi, che la cultura razzista sta dilagando nel nostro paese, come se i diritti avessero una cittadinanza e non fossero patrimonio imprescindibile di ogni essere umano.
I fatti di Rosarno non sono che la dimostrazione che la misura è colma, per poterersi continuare a chiamare “popolo civile”. Gli italiani sono ORA chiamati a decidere da che parte schierarsi. Don Lorenzo Milani diceva:
"Se voi avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri."

Allo scopo di mostrare il proprio dissenso verso una politica sempre più discriminatoria che troppo spesso parteggia per i più forti opprimendo oltre misura i deboli, è partita dal gruppo web “non sono bianco, non sono nero, voglio essere a colori” l’iniziativa di inviare una mail di protesta alla Presidenza della Repubblica.

Se anche voi condividete la necessità di non essere complici del degrado morale verso il quale ci sta portando questa politica discriminatoria, copia/incollate il testo che segue ed inviatelo tramite questo link al Presidente Giorgio Napolitano.


Alla Presidenza della Repubblica.


Il nostro Paese oggi non è quello immaginato né dagli Italiani del Risorgimento, né dai Partigiani della Resistenza, specialmente quando esso si macchia di gravissime colpe come quella di essere diventato terra di discriminazioni razziali.
La Storia italica ha nelle sue stesse radici, più che in ogni altro angolo del mondo, una componente: la risultante millenaria dell’incontro tra grandi civiltà diverse, che hanno fatto sì che nel nostro stesso patrimonio genetico di abitanti di questa penisola siano inevitabilmente presenti elementi di multietnicità. Persino i nostri stessi caratteri somatici testimoniano questa verità. Si provi ad entrare in una qualsiasi aula scolastica frequentata anche da soli cittadini italiani, in qualunque regione italiana, e si noterà che, a differenza che in paesi anglosassoni, scandinavi, slavi, qui troviamo volti i più diversi: mori, biondi, rossi, castani; occhi neri, occhi azzurri, pelle scura, pelle olivastra, pelle chiara: sono proprio loro, i nostri figli!
I Padri Costituenti vollero solennemente sancire nella Costituzione i principi fondamentali che all’art. 3 ci ricordano la pari dignità sociale e l'uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge.  Ma oggi appare così lontana l’osservanza di tali principi che, in quelli come noi che ne hanno fatto la loro base etica di vita, l’indignazione ha raggiunto un livello di non più sopportazione. Nel ricordare che l’Italia ha aderito alle più importanti convenzioni internazionali in tema di diritti umani, i cittadini, che si sono raccolti intorno al gruppo titolato, presente tra le pagine del social network “Facebook”, si rivolgono ad Ella, Signor Presidente della Repubblica, affinchè ci sia un Suo intervento chiaro, nelle vesti di Garate della Carta Costituzionale, inteso a far valere quei principi, a richiamare il governo di questo Paese all’osservanza di quei principi, a sanzionare senza esitazione quelle formazioni partitiche che si sono distinte per atteggiamenti e propositi xenofobi e razzisti.
Noi Le inviamo questa nostra richiesta fiduciosi.
Ci auguriamo quanto prima che vengano presi provvedimenti chiari, intesi a porre un freno a quest’ondata di razzismo nel nostro Paese.
Il nostro gruppo, che non è il solo, ha però anche una precisa posizione che è quella, nel caso di insensibilità a questa nostra richiesta, di procedere a manifestazioni e proteste senza fermarci, intenzionati a condurre un’azione di civile lotta contro ogni forma di discriminazione razziale e ingiustizia sociale nei confronti dei deboli di qualsiasi etnia.
La ringraziamo per l’attenzione.


IL GRUPPO CONTRO IL RAZZISMO: “NON SONO BIANCO, NON SONO NERO VOGLIO ESSERE A COLORI”
Indirizzo mail : fratellicolorati@gmail.com

Fonte:
Il blog di Susanna Ambivero

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