... un vescovo o il segretario di Stato vaticano farei di tutto per dimostrare al ministro Tremonti, anche in nome dei principi cristiani, che gli scatti stipendiali solo per gli insegnanti di religione rappresentano un privilegio intollerabile e una palese sperequazione rispetto agli altri docenti precari.
Mentre i sindacati della scuola sono alle prese con un complicato rinnovo del contratto in favore di tutti i docenti e gli Ata della scuola, alla chetichella quelli di religione nella busta paga del mese di maggio troveranno una gradita sorpresa: il "recupero" degli scatti (del 2,5 per cento per ogni biennio, a partire dal 2003) sulla quota di retribuzione esclusa in questi anni dal computo. Supplenti compresi.
Il diritto agli scatti biennali in favore degli insegnanti di religione è stabilito da una legge del 1980, che poteva anche avere un senso: siccome i docenti di religione erano precari a vita, non era prevista cioè la loro stabilizzazione, era necessario stabilire un meccanismo per aggiornare loro lo stipendio. Ma poi nel 2005 arrivò il concorso e l'immissione in ruolo. E mentre per i precari della scuola non è previsto nessun aumento di stipendio in relazione all'anzianità di servizio, quelli di religione conservano questo trattamento: incremento del 2,5 per cento ogni due anni.
Secondo alcuni calcoli effettuati dai sindacati l'aumento potrebbe valere 220 euro in più in busta paga, arretrati esclusi. Niente male per quasi 12 mila insegnanti di religione a tempo determinato attualmente in forza alle scuole italiane.
Per il rinnovo del contratto degli insegnanti, invece, i sindacati hanno chiesto un aumento di 200 euro mensili da erogarsi in tre anni, ma il ministro della pubblica amministrazione è disposto a concederne appena 20. E non solo. Vorrebbe agganciare gli aumenti di stipendio dei docenti al merito. Vedi: Aumenti ai prof di religione
Siccome non sono un insegnante di religione né un vescovo o il segretario di Stato vaticano ma solo un cittadino di questa repubblica, visto che gli insegnanti sono troppi, mi chiedo se non sia ora di togliere gli insegnanti di religione cattolica dalla scuola pubblica. In nome della laicità dello Stato e del rispetto delle altre confessioni non concordatarie.
Ci manca solo che ce la prendiamo con i professori di religione, che, nonostante questo "premio", rimangono precari anch'essi. Inoltre più che eliminare l'ora di religione, la integrerei con lo studio di tutte le religioni più importanti, per una maggiore cultura e una maggiore democrazia.
RispondiEliminaIn ogni caso il problema del precariato è più ampio e riguarda diverse categorie di lavoratori.
A tal proposito ti segnalo questo inno alla precarietà
grazie ti ho aggiunto anch'io!a presto!
RispondiEliminaNon ci sarà alcun aumento generalizzato agli insegnanti di religione, ma solo la somministrazione di arretrati legittimati da norme contrattuali, ai soli insegnanti non di ruolo o a quelli di ruolo che non hanno ancora provveduto ad effettuare la ricostruzione di carriera, per un ammontare complessivo di non più di 220 euro annui.
RispondiEliminaMaggiori informazioni si possono avere leggendo l'articolo di Enrico Lenzi su Avvenire del 19.01.2010 intitolato Docenti di religione «Nessun privilegio» e visitando il sito dello snadir http://www.snadir.it/viewDocument.aspx?id=3193
Illuminante la dichiarazione di Francesco Scrima della CISL che smaschera la disinformazione, ed evidenzia la modalità antisindacale ed idologica messa in atto da alcuni faziosi e politicizzati sindacati nel commentare la notizia http://www.cislscuola.it/node/19153
Ringrazio Massimo per le sue precisazioni; quello che mi preme capire è se "la somministrazione di arretrati legittimati da norme contrattuali" ai soli insegnanti di religione farà sì che il loro stipendio superi quello dei docenti di altre discipline nelle medesime condizioni di servizio.
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