04 gennaio 2010

Appunti per una revisione efficace della Costituzione, fruibili anche dal ministro Brunetta

Devastato l'articolo 1, sarà più facile rivedere anche l'art.3, vera spina nel fianco del sultano. "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali" potrebbe diventare "I cittadini davanti alla legge conservano le diversità che li contraddistinguono nella società. Il giudizio, pertanto, non potrà prescindere dalle condizioni sociali ed economiche, dalle differenze di classe, di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche. Il primus super pares e i protetti dallo stesso saranno considerati 'legibus soluti'.
Poi, volendo rivisitare il 2° comma che recita "È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese", basterebbe, on. ministro, far precedere l'enunciato da un semplice "non" e modificare Repubblica in Sultanato. Semplice, no? "Non è compito del Sultanato rimuovere ..."
Relativamente all'art. 21, invece, che recita "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure", la revisione risulta ancora più semplice: basterà aggiungere al primo comma "ad eccezione di quanti si ritrovano elencati nel registro dei nemici del Sultano"; e sostituire nel 2° comma "non può essere" con il più semplice "è" aggiungendo alla fine "da parte del Consiglio superiore sull'informazione" (nominato direttamente dal Sultano).
Con questi piccoli ritocchi l'art. 3 suonerebbe così:  
"I cittadini davanti alla legge conservano le diversità che li contraddistinguono nella società. Il giudizio, pertanto, non potrà prescindere dalle condizioni sociali ed economiche, dalle differenze di classe, di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche. Il primus super pares e i protetti dallo stesso saranno considerati 'legibus soluti'.
Non è compito del Sultanato rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese".

L'art. 21 invece potrebbe avere questa nuova veste:    
"Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione, ad eccezione di quanti si ritrovano elencati nel registro dei nemici del Sultano. La stampa è soggetta ad autorizzazioni e censure da parte del Consiglio Superiore dell'informazione".

Similmente si può operare su tutti gli altri articoli della Costituzione, voluta dai rossi comunisti bolscevichi che non potevano prevedere le necessità della nuova classe politica al governo del Paese.
Come vede, on. ministro, si tratta di un lavoro semplice e poco impegnativo. La Costituzione sembra fatta apposta per essere sovvertita dal partito dell'amore e dagli amanti del buon governo che hanno in parlamento una maggioranza schiacciante e operosa
Perchè ricorrere continuamente a lodi, lodi bis, lodi ter, processi brevi, legittimi impedimenti, editti bulgari e via dicendo, quando solo con piccoli ritocchi della Costituzione si può avere tutto d'un colpo, senza dover discutere e trattare con un'opposizione insensibile e noiosa?!
Orsù, via, un po' più di coraggio, ministro, e il gioco è fatto! Non crede?

Nessun commento:

Posta un commento

Stai per lasciare un commento? Lo leggerò volentieri ma ti chiedo per correttezza di firmarlo. In caso contrario sarò costretto a cestinarlo.
Ti ringrazio, Victor