05 settembre 2009

"Povera Italia", lo diciamo noi!

E siamo in tanti, molti di più di quanti vossignoria possa immaginare!

Ci vuole "un'arroganza pari all'improntitudine", come afferma Anna Finocchiaro, la capo-gruppo del PD al senato nella sua dichiarazione di ieri, sull'ultima esternazione del presidente del consiglio. Un uomo che ha il controllo delle TV pubbliche oltre a possedere tre reti private, che usa i suoi giornali come manganelli contro quanti si permettono di criticare il suo operato, che chiama in tribunale i giornali ancora liberi di questo paese (ultimo in ordine di tempo l'Unità) perchè hanno l'ardire di voler fare ancora informazione per i cittadini e non per il potere, quest'uomo ha la faccia tosta di rispondere ad alcune precise domande rivoltegli da giornalisti aggirando l'argomento con le seguenti sprezzanti parole - "Abbeveratevi alla disinformazione di cui siete protagonisti. Povera Italia con un sistema informativo come questo".
Lui che controlla gran parte dell'informazione in Italia - anche grazie a questo è riuscito a costruire la sua forza politica - ha l'improntitudine di parlare di sistema informativo alludendo a quelle nicchie di libera stampa ancora esistenti nel paese, che per questo chiama "Povera Italia".

Fermatelo, per favore! Non c'è più religione!
Con tutto il rispetto per la categoria chiamata in causa, da noi si dice: "Pigghia a la 'ncapu comu li buttani", espressione corrispondente al più famoso napoletano "Chiagn'e fotte".

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Ti ringrazio, Victor