Relativamente al mio post di ieri Non riesco più a meravigliarmi di nulla! non aggiungo altro di mio e non revoco l'impegno pubblicamente assunto di dare una svolta al mio blog non trattando più dei misfatti del signore di Arcore. Intendo soltanto rilanciare l'argomento ripubblicando il commento di Pippo Pollina in NUOVOMONDO
"Caro Vito e cari tutti,
la faccenda dell'incontro fra il giudice e il premier è di una gravità che va ben al di là del fatto in quanto tale. Siccome giunge in un momento nel quale c'è una saturazione di notizie scandalose di vario genere su B. a partire dalla sentenza di 1° grado sul caso Mills ai fatti dell'uso improprio dei voli di stato, alla faccenda " puttanopoli " etc... una cosa del genere vuole essere una sfida al buon senso. In sostanza, il tentativo non è quello di creare rapporti di favore fra i due, chè se sono amici come dichiara il giudice al giornale non c'è bisogno di ribadirli in pubblico, e quindi comunque l'atteggiamento del giudice sarebbe stato favorevole al lodo Alfano.
Il punto è che si vuole a tutti i costi normalizzare l'anormale. C'è il tentativo di cambiare la percezione delle cose nella testa e nei pensieri della gente.
Ovvero, se una cosa è sbagliata, o considerata tale fino ad ora, vorrà dire che lavoreranno affinchè essa da domani venga percepita come giusta e lecita, accettata e oggetto di alcuno scandalo.
Quindi da domani sarà normale che le squillo entrino nei palazzi di governo, che le medesime accompagnino il premier su voli di stato, che di fronte ad una condanna, preventivamente ci si faccia una legge ad hoc e via discorrendo.
Capito il gioco? Ci stanno riuscendo alla perfezione.
Il problema è l'opposizione. A parte Di Pietro, gli altri dove stanno? Dove?
Rinvio, inoltre, al post GIUDICE MAZZELLA: "LECCARE! LECCARE! LECCARE!" sul blog di Franca Rame e al bel commento I compagni di merende di Massimo Giannini su Repubblica.
Da questi articoli e dai commenti di approvazione che sono giunti al mio post devo dedurre che ad essere antropologicamente diversi dal cavaliere e dai suoi accoliti siamo in tanti e non rischiamo di rimanere una razza in estinzione.
Cogliendo il pensiero di Pippo, invito l'opposizione, se c'è ancora l'opposizione in questo paese, a battere un colpo e a farsi sentire con una voce unica, chiara e forte su temi di tale gravità che intaccano profondamente le regole scritte e non scritte alla base dello Stato di diritto.
Cogliendo il pensiero di Pippo, invito l'opposizione, se c'è ancora l'opposizione in questo paese, a battere un colpo e a farsi sentire con una voce unica, chiara e forte su temi di tale gravità che intaccano profondamente le regole scritte e non scritte alla base dello Stato di diritto.
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