29 aprile 2009

Quo usque tandem, Silvi, abutere patientia nostra?

Quando la spudoratezza, congiunta a tanta arroganza e megalomania, va al potere, può succedere che:
  • un giovane docente che aveva annunciato ai suoi colleghi durante una cena "Entro dieci anni vinco il Nobel. Male che vada, sarò ministro" con un ritardo di 13 anni rispetto alla previsione diventi la star più splendente dell'esecutivo Berlusconi. Qua c'è quanto pensano di lui i pubblici dipendenti.
  • una Gelmini qualsiasi, che si sposta da Brescia a Reggio Calabria per diventare avvocato, diventi ministro alla P.I. (+ Ricerca e Università) e sieda al posto occupato in altre epoche, ormai remote, da Antonio Segni, Gaetano Martino, Franco. M. Malfatti, Franca Falcucci, Tullio De Mauro; e andando più indietro, Franceso de Sanctis, Michele Coppino, Pasquale Villari, Vittorio E. Orlando, Benedetto Croce. Ecco chi è la Gelmini e come diventò avvocato.
  • una tal Mara Carfagna diventi ministro alle pari opportunità. Ecco come la vedono le donne e cosa pensa di lei Filippo Facci, giornalista d'area.
  • un giovane avvocato, seppur brillante, Angelino Alfano, diventi ministro guardasigilli e sieda al posto occupato in altre epoche, ormai remote, da Aldo Moro, Giuliano Vassalli, Virginio Rognoni, Giovanni M. Flick; e andando più indietro, Giuseppe Zanardelli, Emanuele Gianturco, Vittorio E. Orlando. Il suo primo provvedimento è stato Il lodo Alfano che Gerardo Ambrosio commenta con l'editoriale la legge non è più uguale per tutti,
  • una donna, moglie e madre definisca "Ciarpame senza pudore" l'uso delle candidature delle donne che a suo avviso si sta facendo per le elezioni europee. Ma, incauta, si sarebbe fatta ingannare dalla stampa di sinistra. Appare chiaro che, dopo le anticipazioni dei media, non ultima quella di FareFuturo, la Fondazione di Fini, tenteranno di correre ai ripari, per dire poi che erano tutte invenzioni della stampa di sinistra le candidature di veline, conigliette e letteronze. Può darsi che convinceranno ancora chi non ha bisogno di essere convinto, ma solo di credere.
Quo usque tandem, Silvi, abutere patientia nostra?
Molti di noi hanno già colmo il sacco! Ma si sa, solo quando la maggioranza delle donne e degli uomini di questo bel paese avranno intravisto una via d'uscita all'attuale sconcezza e avranno detto "stop", allora forse cominceremo a respirare un'aria meno malsana che non è solo questione di eleganza esteriore o di profumi e capelli posticci. O no?

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