14 aprile 2009

"PIUTTOSTO CHE" ?

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Una foto al giorno per non dimenticare!










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Assistiamo spesso all'avvento di nuove espressioni, modi di dire e neologismi che diventano d'uso comune. Vedi, per esempio, altrovismo, azzeccarci, badante, bipartisan, fidelizzare, ribaltonista, videofonino ecc. Alcuni hanno durata breve, il tempo d'un mattino e poi finiscono nel dimenticatoio; altri, invece, si affermano in concomitanza con il fatto, il personaggio o l'oggetto che definiscono.

Ciò che risulta insopportabile è l'utilizzo, in maniera impropria e scorretta, di congiunzioni da sempre formalizzate, come l'avversativa "piuttosto che" nel senso della disgiuntiva "o".
L'uso scorretto di "piuttosto che" come sinonimo di "o / oppure" è tipico di chi ha bisogno di allungare il brodo del proprio discorso fatuo. Categorie a rischio: venditori, politici, fequentatori di salotti televisivi e ignoranti vari.
Negli stessi soggetti si nota l'uso frequente degli altrettanto infami "assolutamente sì /assolutamente no" e "quant'altro".
Qualche fesso sublime usa "piuttosto che" anche come sinonimo di eccetera.

Si tratta di una voga ripugnante che impazza in questa TV del c.... donde si riversa nel linguaggio parlato da tutti i "pappagalli" acritici e privi di cultura che vogliono apparire attuali e non si accorgono di essere vuoti e sciatti.
Sono certo che questo malvezzo presto scomparirà, ma avrà lasciato, intanto, residui sfregianti all'uso corretto della lingua.

Al diavolo, dunque, quelli che, per dire "in vacanza potremmo andare a Parigi o a Londra, oppure a Berlino", arzigogolano una frase improbabile come "in vacanza potremmo andare a Parigi piuttosto che a Londra piuttosto che a Berlino". 
L'unico modo corretto di usare "piuttosto che" in questo contesto, è: "in vacanza potremmo andare a Parigi piuttosto che a Londra o a Berlino", dove si esprime una preferenza per la prima meta rispetto alle altre due.

Ho trovato, in proposito, questo video di Carlotta che voglio inserire:


Vedi cosa ne pensa l'Accademia della Crusca

4 commenti:

  1. luana14.4.09

    Assistiamo negli ultimi tempi a cambiamenti repentini del modo di essere della nostra società nelle abitudini di vita, nei costumi e ancora per me più grave nel cambiamento radicale della nostra cultura che è il biglietto da visita della nostra civiltà. Naturalmente anche la nostra bella lingua italiana ha sofferto di questo modernismo risultando a volte scorretta nella sua essenza per essere ATTUALE a qualsiasi costo . Ma quel che è più grave è che anche questi cambiamenti linguistici hanno la durata di qualche stagione per scomparire senza lasciare alcuna traccia.

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  2. Ciao Luana, ti ringrazio per il commento. Ma, a differenza tua, io penso che queste scorrettezze linguistiche che fanno tendenza, se e quando scompaiono dall'uso comune non è una disgrazia, ma una fortuna.

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  3. il catanese22.4.09

    per assurdo, se qualcuno mi dice "lei eschi e vadi di là" posso intuire il senso ma se uno di quegli stolti ti comunica "ci vediamo per una pizza piuttosto che per un cinema" non so davvero che pensare

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  4. Purtroppo questo malvezzo impazza contagiando anche persone insospettabili. L'unico modo di reagire è quello di riprendere la frase del nostro interlocutore e riproporgliela in forma interrogativa. Ciao

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