
Ma com'è pensabile che la Chiesa che vanta - almeno quando si rifà alle parole di Gesù - una tradizione e un ministero impegnati nella difesa dei più deboli, dei marginali, dei peccatori, diventi sostenitrice delle posizioni degli stati e dei governi più retrogradi quando si tratta di affermare alcuni principi che sostanzialmente condivide? Nessuno impedisce alla Chiesa di considerare peccato l'omosessualità, ma temere che la depenalizzaziome della stessa consenta di mettere alla gogna gli stati con legislazioni omofobe è una vera aberrazione! La Chiesa può e deve (?) continuare a considerare l'aborto come un abominio, ma può, condividendone il merito, rifiutare la firma alla Convenzione Onu sui diritti dei disabili perchè in alcuni Paesi i servizi sanitari e riproduttivi comprendono l'aborto?
Queste posizioni grottescamente causidiche non possono che avere un solo effetto, quello di isolare sempre di più la chiesa "benedettina" dagli stati con legislazioni civili e democratiche, spingendola in un mortale abbraccio con le posizioni più reazionarie e codine, con buona pace di tanti cattolici impegnati nel sociale e sensibili ai segni dei tempi. Leggi in proposito l'intervista all'ex ministro francese:Lang: che errore
Nessun commento:
Posta un commento
Stai per lasciare un commento? Lo leggerò volentieri ma ti chiedo per correttezza di firmarlo. In caso contrario sarò costretto a cestinarlo.
Ti ringrazio, Victor