Dopo tanta irrisione del centrodestra verso Bersani che si era intestardito a lanciare ponti fra centrosinistra e M5S rifiutando qualsiasi possibilità di intesa con il partito di little B., le prime votazioni in Parlamento danno ragione al leader PD. Le Presidenze di Camera e Senato vanno a due figure ineccepibili (mi verrebbe da dire onorevoli): Laura Boldrini, ex portavoce Unhcr (Alto Commissariato dell’Onu per i rifugiati) che ha intessuto il suo discorso d'insediamento con i diritti da riconquistare - specialmente a favore degli ultimi e marginali, delle donne, dei giovani - e sui valori democratici e repubblicani da riconfermare; Pietro Grasso, ex procuratore generale antimafia, che ha invitato alla concordia necessaria nei momenti di grande emergenza, all'impegno concreto contro la mafia e per la salvaguardia della democrazia.
L'elezione di Pietro Grasso alla presidenza del Senato è stata resa possibile al ballottaggio, con lo scarto di 20 voti da Schifani, grazie all'astensione del gruppo centrista e al voto di coscienza di una decisiva pattuglia di senatori 5 stelle che hanno votato in contrasto dal loro gruppo.
Questo esito positivo fa ben sperare sulla possibilità di avere presto un governo di svolta con pochi, chiari, improcrastinabili obiettivi da raggiungere, per poi ridare la parola agli elettori. Questo è quanto la maggioranza degli italiani si aspetta.
Camera, Laura Boldrini eletta presidente
Grasso presidente del Senato, M5S diviso
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