Il professore si mostra assai choosy nel valutare i partiti tradizionali e i leader che li rappresentano. Su Berlusconi non ha tutti i torti, dice che lo confonde sul piano logico passsando da elogi sperticati ad accuse insensate. E aggiunge: Ha usato contro di me armi improprie, come i valori della famiglia.
A Bersani che insistentemente gli ha chiesto con chi sta, ha risposto: io sto per le riforme che rendano l'Italia più competitiva e creino più posti di lavoro; ma è difficile ragionare su dove uno sta.
Vendola e Fassina gli appaiono conservatori perché vogliono conservare, per nobili motivi e in buona fede, un mondo del lavoro iperprotetto rispetto a condizioni di altri Paesi.
Poi, però, sul sito Agenda-Monti precisa meglio il suo punto di vista inteso a superare i vecchi schemi della politica del Novecento, dando vita a una nuova formazione politica che metta in primo piano le profonde trasformazioni di cui ha bisogno l’Italia e sostenendo che la nuova formazione politica alla quale stiamo dando vita, adottando l’Agenda Monti come ispirazione per un programma di governo, non intende collocarsi “al centro” tra una destra e una sinistra ormai superate, bensì costituirsi come elemento di spinta per la trasformazione dell’Italia, in contrapposizione alle forze conservatrici, prone ad interessi particolari, a protezioni corporative o addirittura dichiaratamente anti-europeiste.
Mentre Obama ottiene l'ok per l'aumento delle tasse ai più ricchi, mentre la stragrande maggioranza degli Italiani si arrabatta come può nella morsa della riduzione dei servizi e dell'aumento di imposte e balzelli, beato lui: La luce alla fine del tunnel la vedo più vicina di prima. E immagino che voglia considerarla merito del suo Governo!
Leggi L’AMACA di Michele Serra su Repubblica di oggi
La quasi totale rimozione della questione sociale è stato il tratto politico più forte, e più sconvolgente, degli ultimi anni. Soprattutto in Italia, dove questa rimozione ha indossato la maschera tragicomica del berlusconismo, poveri o semipoveri che venerano il più ricco, come se le sue promesse bugiarde fossero l’oppio indispensabile per dimenticare per sempre di essere svantaggiati, subalterni, umiliati. Anche alla luce di questo lungo inganno, mi ha fortemente colpito l’articolo di Gad Lerner (Repubblica di ieri) sulla povertà, meglio sull’impoverimento che oramai lambisce anche le porte di chi ci è parente o amico. Sostenere – come fa Lerner – che il compito prioritario della politica è combattere la povertà non solo non è una banalità; è, nei fatti, una rarità (giornalistica così come politica). Ma nello sgretolarsi del welfare, nella contrazione paurosa del lavoro, quale altro obiettivo può essere più importante, e al tempo stesso più innovativo, dell’organizzazione di un argine sociale alla miseria e alla solitudine? "Una nuova società più conviviale nella quale ritrovare il modo di aiutarci", scrive Lerner. Mi sembra, con buona approssimazione, l’eccellente sintesi del programma elettorale di qualunque sinistra.
Ps: Pensavo che il Premier Monti, salendo in politica, avesse l'ambizione di costituire una formazione di centro-destra credibile, rispettabile, europeista per dare vita ad un bipolarismo maturo in cui contendere con un centro-sinistra rinnovato il governo del Paese.
Invece no! Le sue ambizioni sono più modeste: il Professor Monti considera ormai superati gli stessi concetti e valori di destra e sinistra. E rifiuta lo stesso centro come posizione mediana e di mediazione. Lui vuole essere elemento di spinta per la trasformazione dell’Italia in contrapposizione alle forze conservatrici. E gli basta il sostegno di grandi riformatori come Fini, Casini e Montezemolo. AUGURI!
Preferisco, tutto sommato, l'ironia canzonatoria di Giorgio Gaber.
Certo la fine del tunnel la vede nello specchio retrovisore
RispondiEliminagiogio60