L'anno scorso, in prossimità del Natale, postavo sul mio blog questo classico di Lucio, accompagnato dalla seguente riflessione:
Quest'anno, in linea con la sobrietà dettata dal governo dei tecnici che intende gestire la crisi più grave dell'Italia repubblicana, non voglio sprecare parole per consuntivi o aspettative. Siamo entrati nell'occhio del ciclone e abbiamo netta la sensazione che il mondo ci stia crollando addosso.Il consiglio sarebbe quello di non rincorrere il superfluo e il vano per assicurare a tutti il necessario. Ma ne siamo capaci?Mi piacerebbe che imparassimo la decenza, che aiuta a vivere meglio con noi stessi e con gli altri.Gli auguri, comunque, sono un dovere perché esprimono una speranza di novità e cambiamento, senza la quale la vita avrebbe poco senso. Solo la speranza ci aiuta ad aspettare con curiosità l’anno nuovo, facendoci dimenticare tutta la pena di quello trascorso! Temo, però, che il 2012 non ci riservi granché di buono.
Ad un anno da quella data, verifico che la situazione è di gran lunga peggiorata: Lucio è morto; il governo dei tecnici è andato in crisi; il superfluo e il vano non lo rincorriamo solo perché abbiamo le tasche vuote. Per non parlare della decenza, che non sembra albergare tra noi: lui, dopo vent'anni, è ancora lì per senso di responsabilità e ci riserva due mesi estenuanti di campagna elettorale condita di balle extragalattiche.
Non ci resta che ascoltare L'anno che verrà... per poter riderci sopra, per continuare a sperare...!
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Ti ringrazio, Victor