Chi li ha selezionati per quell'incarico di prestigio?
Non hanno più pudore come io non ho più parole da spendere e mi servo dell’AMACA di Michele Serra su la Repubblica di oggi per dire tutto il mio schifo!
Forse sperano ancora, i bastardi, che il vecchio padrone non si dimentichi di loro nel giorno del giudizio!
Nonostante, negli ultimi anni, ci si sia abituati a tutto, si fatica a credere che davvero un gruppo di senatori del Pdl abbia tentato, anzi stia tentando di introdurre un quarto grado di giudizio pur di impedire o almeno ritardare l'esecuzione della sentenza sul Lodo Mondadori. Per quanta faccia tosta e pelo sullo stomaco questi signori abbiano già messo in campo, qui siamo all'ennesimo salto di qualità: il partito de “processo breve”, che per anni ha battuto la grancassa per accorciare i tempi lunghi della giustizia italiana, ora quei tempi vorrebbe stiracchiarli quel tanto che basta per rimettere in tasca al loro padrone mezzo miliardo di euro. Non viene data spiegazione al voltafaccia, né è ritenuto necessario darne alcuna: parla oramai l'evidenza. Volevano accorciare i tempi dei processi quando i processi a Berlusconi erano ancora in corso, per poterli annullare; vogliono allungare i tempi dei processi ora che le sentenze (sfavorevoli) sono state emesse, per poterle invalidare o procrastinare. Di buono c'è che non sentono neppure più il bisogno di giustificarsi raccontando palle sulla “giustizia giusta” e altri inconoscibili scrupoli etico-politici. Ben oltre la faccia tosta, c'è la palmare contentezza di fare apertamente il gioco sporco. Al fischio finale, faranno il gesto dell'ombrello al pubblico.
Il Pdl ci riprova sull’ammazza sentenze
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