...all'approssimarsi della data delle elezioni anche i banchi del mercato elettorale si affollano di nuove e vecchie mercanzie, tutte però in confezioni regalo, cariche di lustrini e ben infiocchettate. C'è il M5S che vuole ripetere il successo di vendita ottenuto alle regionali siciliane; c'è il PD che si dibatte fra la rottamazione renzina e l'usato sicuro di Bersani; c'è il PDL che cerca di evitare di andare in frantumi affidandosi alle primarie di Alfano (sono già 20 i competitors l'un contro l'altro armato); c'è Casini (and company) che, posizionato al centro, come unica proposta e prospettiva opportunistica ha la prosecuzione dell'esperimento Monti; c'è, infine, Luca Cordero di Montezemolo che apre un nuovo banchetto al centro, in concorrenza con Casini, proponendo di andare Verso la (fantomatica) terza repubblica avendo anch'egli come stella polare l'esperienza Monti.
C'è, nello sfondo, un parlamento agli sgoccioli che non riesce a varare una legge elettorale decente, in grado di facilitare l'espressione della volontà popolare e, in tribuna, un popolo sovrano che non ne può più dei contorsionismi di una classe politica incapace e onnivora che ha portato il Paese nel baratro; per 1/2 deciso a non votare e, per l'altro 1/2, a ricercare il modo più idoneo per mandarli tutti a quel paese.
A sorridere, sornione, di fronte alla fibrillazione dei politici c'è un presidente del consiglio tecnico che sa che tutto gioca a suo vantaggio, consapevole del fatto che, comunque vadano le elezioni, sarà richiamato in servizio permanente effettivo per proseguire l'opera di risanamento avviata e fornire all'Europa e ai mercati finanziari quelle garanzie che vengono richieste all'Italia.
L'unica speranza che si può nutrire - e dipende, questo sì, dal nostro voto - è che il nuovo parlamento venga costituito da personalità più degne, consapevoli delle difficoltà in cui ci dibattiamo, con rapporti di forza modificati.
Per il resto, les jeux sont faits.
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