Che fosse un'anomalia, era evidente anche a quanti lo votavano; che avrebbe dato un colpo fatale alla destra italiana, era nelle cose: un uomo che scende in campo al solo fine di proteggere i propri interessi ma con la motivazione di unire il centro-destra contro i rossi comunisti, non può che impantanare il sistema fino al collasso.
Ma quel che è più grave è che ha esaltato nei suoi emuli e seguaci gli istinti più bestiali, fino all'inverosimile, e trascinato nel tracollo anche una parte dell'opposizione, sopravvissuta traccheggiando all'ombra dei suoi ne-fasti.
Mentre riconosciamo con Montanelli che gli italiani, forse, dopo ampie e ripetute dosi di vaccino, hanno riacquistato la capacità d'intendere, rendiamo l'onore delle armi ad un Veltroni che se ne va, troviamo sempre più antipatico un D'Alema disposto a restare su richiesta insistita da parte del partito mentre ci appare buffo e incredibile un Formigoni che intende trovare il modo di rimanere a galla.
Lui assiste in silenzio ala devastante, fragorosa deflagrazione del proprio giocattolo e anche da essa cerca di trarre vantaggio.
Noi per non piangere, ridiamoci un po' sù con Crozza.
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Ti ringrazio, Victor