29 ottobre 2012

Il Day After in Sicilia, un giorno amaro per la politica tradizionale

Non ci credono neanche loro, i cosiddetti grillini, cui la gioiosa speranza fa tremare anche i polsi per l'eredità che i Siciliani potrebbero avere affidato loro: governare un'isola sull'orlo del baratro! 

I dati arrivati a chiusura dei seggi li vedono favoriti, sia per l'alta percentuale degli astenuti (ha votato soltanto il 47,42 per cento degli aventi diritto), sia per l'unico exit poll circolante in serata che vede il M5S primo partito a Palermo con il 26% e Giancarlo Cancelleri al 27%, davanti a Musumeci, Crocetta, Miccichè e Marano. 

Comunque vada - lo vedremo oggi nello spoglio più atteso della storia repubblicana - la disfatta politica delle forze che negli anni hanno portato l'isola al default è lampante. Il 53% dei Siciliani ha fatto ricorso all'astensione (conteremo anche le schede bianche) e una percentuale ancora imprecisata al voto di protesta (ultima spiaggia) per dire chiaro e forte: ORA BASTA
Ne uscirà male anche la sinistra che non ha saputo costruire alleanze convincenti e programmi credibili e porta la responsabilità delle scelte fatte nelle precedenti legislature. 

Temo che vivremo giorni neri! 


P.s: Considerato il dato allarmante dell'astensione al 53% e quello delle schede bianche da valutare,  chiunque vinca tenterà di governare la Sicilia col voto del 10% circa dei cittadini e senza la maggioranza nell'assemblea regionale. Di fatto l'isola risulterà ingovernabile e il trasformismo imperante. Non c'è da stare allegri!  

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