25 febbraio 2012

Tutti i cittadini sono eguali davanti alla legge

Nessuno può essere più eguale degli altri!   

Qualunque cosa, dunque, abbia da obiettare il cittadino Berlusconi nei confronti del Tribunale che dovrà giudicarlo, è bene che lo faccia nella sede appropriata, cioè nell'aula di Giustizia, e in relazione all'ipotesi di reato che gli viene contestata. 

Gli Italiani non vogliono vederlo condannato a qualsiasi costo; vogliono invece che le sue pendenze giudiziarie possano trovare una conclusione giudiziaria e non politica, come succede agli altri cittadini di questo Paese quando vengono chiamati in giudizio. 


Mi sembra una cosa di un'evidenza lapalissiana. Così recita, a quanto pare, l'art. 3 della nostra Costituzione: 
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. 

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese. (Costituzione italiana, art. 3) 

P.S. Meglio sarebbe che non fosse consentito a nessuno di portare avvocati in parlamento con la collaborazione dei quali costruirsi leggi ad personam e scappatoie varie, e poi servirsi di quelle leggi e di quegli avvocati per mandare in vacca i processi che lo vedono imputato. 

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