... anche se continua a ripetere: io non mi vado a dimettere perché ci conviene andare a votare a gennaio restando noi a palazzo Chigi. I suoi continuano a dirgli: rischiamo la slavina. Non puoi fare la fine di Prodi e cadere per un voto in Aula. Sarebbe un suicidio politico. In questo modo non avresti più titolo di parlare, l'iniziativa ci sfuggirebbe completamente di mano.
La fuga dal PDL, intanto, è diventata uno smottamento continuo, una valanga irreversibile.
Mentre gli crolla addosso tutto l'apparato di cartapesta che da 17 anni fa da sfondo allo psicodramma, nella drammatica riunione notturna a palazzo Grazioli l'hanno sentito parlare di tre fantomatici deputati dell'Udc e di uno del Pd in arrivo nel Pdl. Ma i presenti si sono guardati negli occhi senza crederci.
Dice di temere per le sue aziende. Racconta che anche i figli sono preoccupati per le ripercussioni su Mediaset e gli chiedono di non mollare.
Questo il suo vero, grande cruccio! Sarà dura per lui lasciare palazzo Chigi da dove gli Italiani gli hanno consentito di badare scandalosamente ai propri affari, di piegare le leggi e le istituzioni alle sue convenienze, di mortificare la magistratura, pilastro fondamentale in uno Stato di diritto. Con il risultato finale di un Paese al default.
Siamo, finalmente, all'atto finale. Ma ricostruire dopo l'alluvione non sarà impresa facile e veloce perché si tratta di ritornare alla buona politica, di risanare l'economia, di ripristinare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, di produrre una vera rivoluzione culturale, di fatto già avviata, contro i disastri prodotti dal berlusconismo imperante.
Sono certo, però, che ci riusciremo perché, per dirla con Montanelli, gli Italiani sono finalmente vaccinati.
Voglio accompagnare questo post con tre video emblematici:
Alfano e Letta: Meglio andare al Quirinale
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