15 novembre 2011

Default della politica e commissariamento inevitabile

Non v'è dubbio che Mario Monti sarà il commissario straordinario - apprezzato anche dall'UE - che avrà il compito di avviare il risanamento del Paese, condotto sull'orlo del precipizio da un governo e da una maggioranza democraticamente eletti che sono mancati ai loro doveri.
Possiamo addebitargli questo come una colpa? O dobbiamo ringraziarlo sin da ora per il gravoso compito che si assume? Io gli faccio un sincero in bocca al lupo!

Questo impegno, se gli porterà riconoscimenti nel lungo periodo, produrrà certamente, a breve, malcontento se non rifiuto da parte delle categorie, dei gruppi, dei singoli toccati dai provvedimenti economici - e non solo - che cercherà di attuare. Questo può essere comprensibile. Quello che non si comprende è che frange politiche estreme, di maggioranza e opposizione, parlamentari ed extra, in nome della democrazia e della sovranità popolare, affilino le armi per impedire che il tentativo meritorio abbia esito positivo.

Se partiamo dalla considerazione di base che la classe politica tutta è andata in default per le mancate scelte, per le riforme sempre annunciate e mai attuate, per i veti incrociati che hanno bloccato la macchina, comprendiamo allora che l'azione di Napolitano, ineccepibile sul piano costituzionale, ha inteso evitare il default - peraltro non ancora scongiurato - cui il Paese sembrava destinato e le conseguenze che ne sarebbero derivate anche sul piano sociale.

Ascoltando la dichiarazione resa dal Presidente del Consiglio incaricato dopo il primo giorno di consultazioni e la sua prima conferenza stampa, riscopriamo il linguaggio ponderato sorvegliato e asciutto, insieme determinato e sostanziale, fatto di concetti coerenti e non di parole al vento che i politici dovrebbero iniziare a far proprio. Le parole chiave sono: serietà partecipazione senso di responsabilità rilancio speranza economia comunità convivenza civile realismo crescita equità donne e giovani. Se gli sarà dato modo di formare il governo di salute pubblica di cui il Paese ha estremo bisogno, penso che, assieme all'azione di risanamento, svolgerà indirettamente un'azione pedagogica intesa ad esaltare il ruolo della buona politica come servizio reso ai cittadini. 
Allora comprenderemo ancora più chiaramente che non potremo andare alle prossime elezioni con l'attuale legge elettorale. E mi chiedo se sarà mai possibile che rappresentanti stimati del mondo della cultura, delle arti, del lavoro e delle professioni possano aspirare ad entrare nel prossimo parlamento, eletti dal voto dei cittadini e non nominati dai segretari dei partiti. 

Annotazione personale. Posso dire che scrivendo questo pezzo, anche il mio linguaggio è diventato più pacato rispetto al solito? Tante considerazioni si affollavano nella mente contro il governo dimissionario, la sua maggioranza e i suoi house organ. Non le ho esplicitate perché il mio vuole essere un punto di vista costruttivo, ma soprattutto perché appaiono evidenti in relazione a quanto detto.

Dichiarazione di Monti dopo il 1° giorno di consultazioni



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