24 febbraio 2011

Non avrò imparato l'arte della politica politicante ma sarebbe il colmo che ...

... dopo l'accoglienza-farsa in Italia dell'amico Gheddafi - i baciamano - gli onori spropositati - le parole in libertà, lo sfacelo macabro prodotto dal tiranno di Tripoli permettesse a Berlusconi di rialzare la cresta e di ottenere il sostegno delle opposizioni nella gestione della crisi umanitaria che si prevede inquietante.
Non avrò imparato l'arte della politica (e forse è un bene) ma un'opposizione che per anni è stata sbeffeggiata da un premier incurante dei reali problemi del Paese - dedito quasi esclusivamente a risolvere i propri di problemi e tuttora in questo impegnato più che mai - non può e non deve fargli da sponda in nome di superiori interessi dell'Italia. 
 
Quando un capo di governo si accinge a ridimensionare il potere della Corte costituzionale, continua in tutti i programmi radio e TV a lanciare maledizioni contro i giudici, torna a chiedere il bavaglio contro la libera stampa che fa il suo mestiere e usa quella in suo possesso per denigrare quanti non stanno al suo gioco, si impegna a fare leggi che introducano la censura e limitino le intercettazioni, strumento indispensabile alla magistratura per perseguire i reati; quando un personaggio di tal fatta chiede collaborazione all'opposizione per far fronte alle nuove difficoltà incombenti, la risposta chiara dovrebbe essere: NO, MAI.

Anzi, preso atto che questa maggioranza di governo è irredimibile, tutti i membri delle opposizioni dovrebbero lasciare, con un'intesa unanime, gli scranni che occupano nel parlamento e nelle commissioni e costituire, casomai, un governo-ombra che si attivi a portare con urgenza il Paese alle elezioni.

In attesa di queste, a noi cittadini preoccupati del futuro del nostro Paese non rimane altro che far sentire la nostra voce partecipando in massa a tutte le manifestazioni che invocano la salvaguardia della Costituzione e delle istituzioni e il rispetto dei diritti.

NEI GIORNI 8, 12, 17 MARZO L’ITALIA CIVILE TORNA IN PIAZZA 
PER I DIRITTI, PER LE DIMISSIONI DEL GOVERNO, PER NUOVE ELEZIONI

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