Domenica 13 febbraio sarò in piazza, perché non amo le scorciatoie e ho ancora voglia di sognare.
- Sogno un paese diverso che valorizzi le sue donne e le faccia partecipare in modo paritario a tutte le scelte che contano.
- Sogno un paese dove le donne non siano costrette a scegliere tra il posto di lavoro e la maternità.
- Sogno una televisione senza più donne svestite, sempre giovani e belle accanto a presentatori spesso stropicciati e vecchi.
- Sogno telegiornali dove non si parli solo di donne stuprate, accoltellate e ammazzate.
- Sogno un Parlamento popolato da più donne, elette con una legge diversa.
- Sogno colloqui di assunzione durante i quali a laureate con curricula invidiabili non si chieda più: “È sposata? Ha intenzione di fare figli?”
- Sogno pubblicità dove non ci siano solo testimonial giovani e belle, persino per i pannoloni per incontinenti.
- Sogno capi che non chiedano più favori sessuali in cambio di contratti di lavoro.
- Sogno aziende che puniscano il superiore che applica il ricatto sessuale.
- Sogno una legge che imponga donne nei Consigli di Amministrazione.
- Sogno un paese dove la vita pubblica coincida con quella privata.
- Sogno che il 13 febbraio saremo in tante, perché se non ora quando? - Tiziana Ferrario su Articolo21.info
Sono sogni! Molti e meravigliosi sogni!
RispondiEliminaMa questi sogni, in una società maschilista, conservatrice, chiusa su se stessa e che si autocompiace, ma soprattutto che trova ancora tanti consensi nel popolo votante, quando diventereanno realtà?
Non avverrà presto e quindi il viaggio sarà lungo.
Buon inizio!