29 gennaio 2011

... e lui, solo nel suo bunker abbaia alla luna



L'amico Ben Ali ha lasciato la Tunisia nel caos mentre il popolo in rivolta continua a chiedere lavoro, libertà e dignità. 
Le autorità tunisine hanno chiesto oggi l'aiuto dell'Interpol per ottenere l'arresto dell'ex presidente Zine ben Ali, della moglie Leila Trabelsi e di altri membri della sua famiglia precisando che la Tunisia vuole processare Ben Ali per possesso indebito di beni (espropriati) e trasferimento di valuta straniera.

L'amico Mubarak, quello imparentato con Ruby, continua ad arroccarsi anacronisticamente nella convinzione di conservare un briciolo di quel potere brutale e incontrollato che ha esercitato per 30 lunghissimi anni e denuncia un complotto per  destabilizzare il Paese mentre la popolazione esasperata scende in piazza al Cairo e in molte altre località egiziane per chiedere la fine del suo regime e condizioni di vita migliori. La giornata della collera, cominciata in maniera pacifica nella capitale e nelle altre regioni dell'Egitto, è degenerata in violenti scontri nella capitale, nella centrale piazza Tahrir, fra manifestanti e forze della polizia. La Casa Bianca: Basta violenza, siamo al fianco del popolo. Mubarak: Resto per garantire la stabilità.



L'amico Berisha sta vivendo una situazione simile in Albania. In migliaia al corteo pacifico per deporre fiori e candele nel luogo dove una settimana fa sono stati uccisi tre partecipanti alla protesta anti Berisha. Il palazzo del primo ministro difeso da poliziotti e Guardia repubblicana. In corso un'indagine per stabilire la responsabilità degli spari.



... e lui, solo nel suo bunker abbaia alla luna e dichiara che non lascia per il bene del Paese mentre tutti gli chiedono di fare un passo indietro proprio per il bene del Paese.



Il segretario dell'Anm Giuseppe Cascini rispondendo ad una domanda dei giornalisti sulle polemiche legate all'inchiesta dei pm di Milano: Non c'è uno scontro istituzionale. C'è un'aggressione alla magistratura da parte di chi rifiuta il principio di uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge. Noi non siamo in guerra con nessuno, ma applichiamo la legge e chi non vuole che questo principio valga per tutti ci aggredisce. La magistratura continuerà a svolgere il suo lavoro con serenità, nel pieno rispetto delle regole e in applicazione del principio dell'obbligatorietà dell'azione penale.

Il direttore di Avvenire, il giornale dei vescovi, in risposta alla lettera di una lettrice: Credo che sia sempre più forte l'attesa di serene e consapevoli prove di coerenza da parte di chi opera sulla scena pubblica richiamandosi ai grandi valori dell'umanesimo cristiano e alla Dottrina sociale della Chiesa. Penso, insomma, che per i politici cattolici vita privata e opzioni pubbliche all'altezza dei valori che teniamo cari siano semplicemente indispensabili.

Anche Licio Gelli, il Maestro Venerabile della P2 lo scarica. In un'intervista al Tempo afferma tra l'altro Berlusconi è venuto meno a quei principi che pensavamo avesse. E guardi che l’ho avuto per sette anni nella loggia, quindi credo di conoscerlo. Anche questo puttanaio delle ultime settimane. Ha prima disfatto la famiglia, ora sta disfacendo l’Italia.

... e lui, solo nel suo bunker abbaia alla luna !!!

 LeG: Dimettiti. Per un’Italia libera e giusta. Palasharp di Milano, il 5 febbraio

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