26 novembre 2010

Spigolando qua e là ... per capire dove si va

Gli studenti percorrono le strade della città. Striscioni, slogan. È come il ritorno della primavera, nel tempo/weather, quello delle stagioni, ciclico, generoso. Mette allegria vederli incazzati. Molto peggio era vederli tristi. Rassegnati. Sì, sì, vado a scuola, almeno incontro un po’ di gente. Sì, sì, mi laureo, così rimando di qualche anno l’angoscia. Quale angoscia? Quella di quando cerchi un lavoro e non lo trovi.
O trovi un lavoro per cui studiare non era necessario. Ma lo sai che nei Call Center fanno carriera soltanto quelli che non hanno istruzione? Gli studenti, quando manifestano davanti a Montecitorio, non hanno più occhi stanchi, sguardi da vecchi, distratti e spaventati. Hanno occhi da giovani. Battaglieri, furenti. Determinati a non farsi derubare, di un domani decente. Perché poter sperare è un diritto per tutti, in democrazia. E anche un dovere. Lidia Ravera

Il 14 dicembre, il fattore che manca di Salvatore Cannavò 
E’ una boccata d’ossigeno salutare la protesta studentesca che ha segnato l’Italia intera. Il fattore che finora mancava in una politica fatta solo di tattiche, di manovre, di avanzamenti e arretramenti insopportabili in un avvitamento di palazzo distante dalle vite reali. Continua
La conoscenza nel mirino del potere - Colloquio con Girolamo De Michele di Franz Baraggino
Quella del ministro Gelmini non è una semplice riforma. I tagli alla pubblica istruzione misurano l'involuzione del Paese e i rischi che corriamo. Economia, lavoro, welfare, globalizzazione. Tutto dipende dalla salute della scuola pubblica, imprescindibile indice di democrazia. Considerata la posta in gioco, non può trattarsi di una questione di risorse. Continua

Lavoro: Camusso, facciamo notizia solo se litighiamo                                                 Non ci sono paragoni tra le ore di televisione dedicate al caso di Avetrana e quelle concesse ai servizi sulle morti sul lavoro... E' un confronto fra ore e minuti. Perchè noi facciamo notizia solo se litighiamo ma mai viene dato spazio ad una elaborazione, una proposta, una strategia. La realtà è che dobbiamo avere il coraggio di opporci all'agenda dei potenti per contrapporre l'agenda delle donne e degli uomini di questo Paese. Continua

Il diritto alla vita e a una Rai decente, di Ennio Remondino
Il governo affonda nel pantano della sua inconcludenza e l'opposizione si arrampica sui tetti della protesta di studenti e ricercatori. Nel nostro Paese la società civile torna a dire la sua. L'impressione è che ancora manchino orecchie capaci di ascoltare. Troppo attente ad ascoltarsi in trasmissione. Colpa, anche, di un eccesso di sondaggi. Continua

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