06 luglio 2010

LA MAGGIORANZA TRABALLA, IL PAESE GALLEGGIA ALLA DERIVA E SUPERMAN: GHE PENSI MI!


Quando dichiara in un'intervista pilotata che si sente come un giovanotto di 35 anni, mi vengono in mente i famosi versi che Alessandro Manzoni dedicò a Napoleone morto a Sant'Elena.

Dall'Alpi alle Piramidi,
dal Manzanarre al Reno,
di quel securo il fulmine
seguìa dietro al baleno;
Scoppiò da Scilla al Tanai,
dall'uno all'altro mar.
Fu vera gloria? ...


Il primo provvedimento del novello SuperMan, sicuramente per evitare lo scorno della sfiducia da parte dell'opposizione, è stato quello di mollare Brancher dopo averlo fatto ministro luisolosadichè ed avergli fatto sperare l'utilizzo del legittimo impedimento nei confronti del tribunale di Milano dove è pendente un suo processo. Il pover'uomo - si fa per dire - ha dichiarato davanti ai giudici di ricorrere al rito abbreviato rinunciando al ministero dove si era adoperato nei giorni successivi all'investitura per rispondere al meglio alle attese del Paese; ragion per cui aveva richiesto di utilizzare il legittimo impedimento. Il suo passerà alla storia come l'incarico ministeriale più breve e meno opportuno.
In campo rimangono, però, troppe mine per l'uomo del fare; non ultima quella accesa dal suo Ghedini mavalà che, in assenza del cavaliere in turnée nel Nuovo Mondo, ha ammonito il capo dello Stato a non mettere becco negli affari del governo, consigliandogli di farsi eleggere dal popolo sovrano prima si esprimere opinioni e giudizi sui provvedimenti politici. Ha ragione il Ghedini, nominato parlamentare della Repubblica al fine di elaborare i provvedimenti giuridici necessari all'uomo del fare e poi interpretarli, non sempre a dire il vero in maniera convincente, davanti ai giudici dei tribunali di mezza Italia presso i quali pendono i processi contro il suo datore di lavoro. Che ne sa Napolitano che se ne sta dentro i saloni ovattati del Quirinale, dell'importanza, per esempio, che ha la legge sulle intercettazioni per i cittadini che sono tutti in spasmodica attesa della sua approvazione definitiva? Non ne possono più di essere continuamente intercettati dai giudici che sembrano passare il loro tempo ad ascoltare le telefonate tra fidanzati! Il novello SuperMan ascolta, invece, il popolo sovrano col quale è in perfetta sintonia, sa che quella legge ha da farsi perchè il 95% dei cittadini da lui consultati la vuole. Sono solo piccole lobbies di magistrati, giornalisti, editori e qualche poliziotto fuori di testa che vogliono boicottarla.
C'è poi la mina piantata dal Tremonti creativo tra il governo centrale e le regioni che sono tutte sul piede di guerra, pronte a riconsegnare le competenze visto che i tagli decisi in finanziaria sui trasferimenti non consentiranno per i prossimi anni di assicurare i relativi servizi. Nel tentativo maldestro di dividerne il fronte, il ministro creativo si è scagliato contro le regioni meridionali, per lo più governate da uomini del centrodestra, accusandole di cialtroneria per l'incapacità di spendere i finanziamenti provenienti dall'Europa. Dopo averne saccheggiato i fondi aree sottoutilizzate (FAS), utilizzati per il soddisfacimento delle promesse elettorali del capo e a vantaggio delle regioni del nord, portate quelle economie all'osso, l'erede di Quintino Sella chiama cialtroni i governatori del Sud, (il bue dà del cornuto all'asino). E poi predicano, lui e il suo capo che "non mettono le mani nelle tasche degli italiani" mentre tentano di far fare il lavoro sporco ai comuni e alle regioni mantenendo invariate le entrate dello Stato e tagliando invece i trasferimenti agli enti locali che sono autorizzati, però, a raddoppiare e triplicare le loro imposizioni e tributi. Chi è più cialtrone di tutti?
Le scuole di ogni ordine e grado, l'università, gli enti di ricerca, gli istituti artistici e culturali languono sotto il peso di tagli radicali mentre il novello SuperMan si consente di affermare che l'Italia uscirà dalla crisi prima e meglio degli altri paesi industrializzati; fino a pochi mesi fa affermava che la crisi ci aveva appena lambiti ed era passata senza produrre guasti alla nostra economia. Ma adesso è rientrato, ritemprato dopo le notti brave brasiliane con ballerine di salsa e di merenghe, e "ghe pensa lu" a mettere le cose a posto.
Il nodo più impegnativo da affrontare è l'opposizione interna guidata da Fini. Su questo fronte l'estate si prevede caldissima. Il padrone delle TV metterà in campo tutte le arti nelle quali l'attività d'impresa lo ha reso maestro, non ultima quella di sfiancare l'avversario lanciando una straordinaria campagna acquisti nelle fila di quel che resta di AN. In quest'operazione si servirà certamente della collaborazione impagabile dei La Russa, Gasparri, Matteoli. Operazione rischiosa e non sicura negli esiti. Qualche volta, infatti, i conti non tornano: bisogna vedere quanti saranno disposti a lasciare Fini e quanti, invece, potrebbero raggiungerlo dall'altra sponda se il signore di Arcore vorrà davvero passare alla soluzione finale.
Meno male che Silvio c'è, cantano i suoi fans, ma il coro diventa sempre più stonato e meno convinto. Come più truculento appare l'eroismo di Mangano in bocca a Dell'Utri, condannato in appello a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa.

... Ai posteri
l'ardua sentenza: nui
chiniam la fronte al Massimo (1)
Fattor, che volle in lui
del creator suo spirto
più vasta orma stampar!


(1) Non penso a Dio ma ai D'alema e agli altri filosofi della politica che non hanno contrastato l'evento quando sarebbe stato ancora possibile evitarlo!

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