Il gallo cedrone si sente finalmente liberato, come dopo il divorzio da Veronica. Quello gli è costato € 300.000 mensili + Villa Belvedere, quest'ultimo da Fini è tutto da calcolare. Risulta evidente a tutti, però, che la coabitazione nella stessa gabbia, con un gallo-padrone e tante gallinelle sempre pronte a piegarsi ai capricci del signore del pollaio, non poteva durare più a lungo.
C'è un galletto più giovane ma molto esperto in fatto di pollai che ha alzato la cresta e rintuzza il vecchio che ha approfittato anche di molti suoi giovani sodali trasformandoli in capponi disponibili.
Fuor di metafora, il conflitto radicale ai vertici della casa delle libertà - libertà di soggiacere al capo - non poteva risolversi che in un modo: chi governa il pollaio più numeroso scaccia fuori dalla gabbia il rivale e i suoi compagni per alto tradimento costringendo i reietti a fare a meno degli agi della prigionia dorata e a guadagnarsi il pane con il sudore della fronte.
Ma l'abile galletto ha calcolato tempi e modi dello strappo, lasciando al vecchio rivale la mossa risolutiva ma su un terreno a lui sfavorevole: quello della legalità offesa, delle istituzioni e delle regole tradite, dei problemi sociali non risolti.
Il Paese entra in una fase nuova di instabilità, segnata dal fallimento definitivo del progetto berlusconiano di unire attorno al suo partito-azienda la maggioranza degli Italiani. Occorre adesso che la situazione confusa decanti per vedere come si muoveranno nel panorama politico del parlamento italiano i finiani che si costituiscono in gruppi autonomi.
Auguri, comunque, ai reprobi per il coraggio finora dimostrato.
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