Per averci lasciato Laborintus,
un ponte teso tra passato e futuro, una testimonianza dolorosa che ancora ci coinvolge.
Per averci lasciato romanzi come Capriccio italiano e Il gioco dell’oca.
Per i suoi studi su Dante.
Per i suoi aforismi:
Sarei tentato di dire che non esistono cattivi maestri, ma solo cattivi scolari.
La nozione di chiarezza, per nostra disgrazia, pare essere intrinsecamente e fatalmente oscura.
È impossibile separare la scienza dal suo contesto storico sociale concreto. L'immagine dello scienziato chiuso in laboratorio che fa la grande scoperta è un po' comica. A promuovere la scienza sono innanzitutto i gruppi interessati a usarne le ricadute: l'università, l'industria sempre più immateriale, i grandi centri medici e farmacologici, l'esercito. La portata ideologica della scienza lievita dentro questi interessi.
La poesia non è una cosa morta, ma vive una vita clandestina.
Per me la scienza è fatalmente portatrice di valori. Pensando al discorso sul metodo mi viene in mente Galileo e le sue ragioni metodologiche. Non credo che la sua scienza fosse innocua, neutrale, innocente. Per la semplice ragione che le sue ricerche misero in crisi una prospettiva ideologica forte: quella fino ad allora sostenuta dalla Chiesa e dall'autorità scientifica appoggiata dal cardinal Bellarmino.
Uno sguardo vergine sulla realtà: ecco ciò ch'io chiamo poesia.
In cinquant'anni molte cose sono profondamente cambiate, la poesia è cambiata, ma non è cambiato il compito dei poeti, quello di disegnare il profilo ideologico di un'epoca.
La virtù principale del capolavoro, se vogliamo continuare a chiamarlo così, è quella di creare un nuovo modo di guardare le cose.
Perchè non lo ricorda la ministra all'Istruzione, Università e Ricerca (perchè non sa chi sia?).
Sarei tentato di dire che non esistono cattivi maestri, ma solo cattivi scolari.
La nozione di chiarezza, per nostra disgrazia, pare essere intrinsecamente e fatalmente oscura.
È impossibile separare la scienza dal suo contesto storico sociale concreto. L'immagine dello scienziato chiuso in laboratorio che fa la grande scoperta è un po' comica. A promuovere la scienza sono innanzitutto i gruppi interessati a usarne le ricadute: l'università, l'industria sempre più immateriale, i grandi centri medici e farmacologici, l'esercito. La portata ideologica della scienza lievita dentro questi interessi.
La poesia non è una cosa morta, ma vive una vita clandestina.
Per me la scienza è fatalmente portatrice di valori. Pensando al discorso sul metodo mi viene in mente Galileo e le sue ragioni metodologiche. Non credo che la sua scienza fosse innocua, neutrale, innocente. Per la semplice ragione che le sue ricerche misero in crisi una prospettiva ideologica forte: quella fino ad allora sostenuta dalla Chiesa e dall'autorità scientifica appoggiata dal cardinal Bellarmino.
Uno sguardo vergine sulla realtà: ecco ciò ch'io chiamo poesia.
In cinquant'anni molte cose sono profondamente cambiate, la poesia è cambiata, ma non è cambiato il compito dei poeti, quello di disegnare il profilo ideologico di un'epoca.
La virtù principale del capolavoro, se vogliamo continuare a chiamarlo così, è quella di creare un nuovo modo di guardare le cose.
Perchè non lo ricorda la ministra all'Istruzione, Università e Ricerca (perchè non sa chi sia?).
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PER I SUOI MODI SEMPLICI E GENTILI.
GRAZIE, PROFESSORE!
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Ti ringrazio, Victor