Da leggere in proposito il bell’articolo di Giorgio Santelli, Berlusconi che regolamenta il web è come mettere la volpe a guardia del pollaio. Cito dall’articolo - “Il web va bene così, non si tocca. E' uno spazio di libertà e di pluralismo che, come il mercato tanto amato dal Presidente del Consiglio - trova modo di regolamentarsi da solo, con regole interne come la netiquette che vengono certamente rispettate da blogger e utenti di internet in modo infinitamente maggiore di quanto Berlusconi sappia rispettare regole di pluralismo dell'informazione, regole di pluralismo del mercato, sentenze della Corte costituzionale, decisioni del consiglio e dell'Unione Europea”. E ancora – “Il dramma vero che Berlusconi vive è la grande capacità di giudizio che la rete riesce a fornire a chi la naviga. Su internet un politico non può essere bugiardo, non può raccontar balle, non può dire una cosa oggi e l'esatto contrario domani perchè chi sta sulla rete (a differenza di quel che accade per chi guarda la tv) è attento, trova tutto, visita archivi mondiali e permanenti e scopre la verità. Non è un medium passivo. Questo fa paura a Silvio come ha fatto paura e ha punito Bush. E fa paura a tutti coloro che vorrebbero regolamentare la libertà di informarsi perchè la chiave del loro potere sta nell'ignoranza e nel poter controllare i mezzi di informazione”.
La verità è che Berlusconi sente che c’è una fascia crescente di popolazione, specialmente giovanile ma non solo, che si avvicina a internet e alla libera informazione perché non ne può più dei Fede, dei Vespa, degli spot commerciali estenuanti nella loro controproducente ripetitività, del controllo monopolistico esercitato sui tradizionali sistemi di comunicazione.
Meno male che l’’abbronzato’ Obama la pensa diversamente e saprà fare ‘cucù’, come tutti noi, alla proposta indecente!
E' vero, proverà a controllare anche internet perchè non gli bastano i Fede e i Vespa. Ma non ci riuscirà.
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