Scrive oggi Marco Travaglio nella sua "Ora d'aria" che evocare il conflitto d'interessi per raccontare dell'assalto di Berlusconi alle tv del concorrente Murdoch è riduttivo e ormai persino ridicolo. Ha ragione, siamo oltre. Siamo a «un impresario che impossessatosi dello Stato usa le istituzioni e addirittura la crisi finanziaria per spezzare le reni alle imprese rivali». Poi si lamenta, per giunta. È qui che farebbe ridere, avendone la forza. Riassumiamo. In teoria raddoppiare l'Iva sugli abbonamenti alla pay tv sarebbe giusto in tempi di crisi e di tagli. Se non che ecco come il premier padrone delle tv usa la crisi economica a vantaggio delle sue imprese private: se per Mediaset la pay tv conta 1 per Murdoch conta 100. Sky è solo e tutta sul satellite. Gli oltre 4 milioni e mezzo di italiani abbonati (quelli che pagheranno d'ora in avanti il doppio di Iva) sono liberissimi di rinunciare al satellite: vedano pure la tv in chiaro. Quella di Mediaset, quella della Rai alla quale Berlusconi ha appena fornito un presidente della Vigilanza su misura, il tenace senatore Villari. La parabola (in senso biblico) del presidente padrone è da mandare a memoria, quella di Murdoch (in senso tecnico) si può anche buttare. Tanto c'è Emilio Fede, che c'importa. Tenete d'occhio RaiTre, prossima merce di scambio.
Siamo messi male davvero! Quando gli italiani non asserviti apriranno gli occhi e gli daranno il benservito, in tutti i sensi?
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