A proposito della “carineria” su Barack Obama “bello, giovane e abbronzato” espressa da Berlusconi - ex cantante da crociera e affarista miliardario, conosciuto all’estero tanto per le sue gaffes quanto per la sua abbronzatura permanente, il trapianto di capelli e la chirurgia plastica - a ripensarci a freddo si coglie, più che una vena di razzismo, un sentimento piccino d’ invidia malcelata. L’osservazione del settantaduenne magnate dei media nasceva probabilmente da un rispecchiamento insostenibile: lui bello non è, non è più giovane, per provare a stare alla pari con gli altri ha bisogno dei tacchi e di salire sul gradino più alto, per nascondere la pelata ha fatto ricorso al trapianto, con lampade e lifting cerca di dare tono e colore alla sua pelle. Insomma più passa il tempo, più diventa la maschera di se stesso facendo sembrare più autentica l’imitazione della Guzzanti.
Nessuna meraviglia, dunque, se prova un po’ d’invidia per Barack che ha tutto quello che a lui manca!
Penso che quando al telefono gli ha spiegato tutto questo, anche Barack ha capito e, come noi, l’ha compatito.
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Ti ringrazio, Victor